CANBERRA - Per la prima volta in cinque anni, i 15 milioni di australiani che dispongono di un’assicurazione sanitaria privata dovranno prepararsi a un aumento più marcato dei premi annuali. Mercoledì, le compagnie assicurative presenteranno al ministro federale, Mark Butler, le proposte di adeguamento delle tariffe per il 2026, che si preannunciano più onerose rispetto agli anni precedenti.

Secondo una nuova analisi condotta da Money.com.au, i rincari previsti metteranno fine a un quinquennio di aumenti contenuti, riallineandosi per la prima volta al tasso d’inflazione del settore sanitario.

Il direttore generale per le assicurazioni sanitarie del portale, Chris Whitelaw, ha spiegato che negli ultimi anni le compagnie avevano mantenuto i prezzi relativamente stabili, anche grazie a un “cuscinetto” finanziario accumulato durante la pandemia. “Quel margine si è esaurito. Dopo anni di tariffe compresse, il settore privato è pronto a ricalibrare i propri prezzi - ha dichiarato -. Ci aspettiamo che il 2026 segni il primo anno in mezzo decennio in cui premi e inflazione sanitaria si muoveranno di pari passo”.

A pesare sono soprattutto i costi crescenti degli ospedali privati, insieme agli aumenti salariali per il personale medico e infermieristico.

Il ministro Butler, che dovrà approvare o respingere le proposte tra dicembre e gennaio, ha affermato di attendersi “proposte in buona fede” da parte delle compagnie, pur riconoscendo le difficoltà economiche che il settore sta attraversando. “Mi aspetto che i fondi privati si impegnino con maggiore determinazione per garantire valore ai propri clienti e sostenere gli ospedali privati in difficoltà”.

Quest’anno, i premi erano aumentati in media del 3,73 per cento, dopo che il ministro aveva respinto due precedenti richieste di rialzo comprese tra il 5 e il 6 per cento.

La decisione finale di Butler, attesa entro la fine di gennaio, determinerà quanto pagheranno gli australiani dal prossimo aprile. Per molte famiglie, l’assicurazione sanitaria rappresenta una voce di spesa già difficile da sostenere in un contesto di caro-vita persistente.

Gli esperti avvertono che un ulteriore aumento dei premi potrebbe spingere una parte della popolazione a rinunciare alla copertura privata, aggravando la pressione sul sistema sanitario pubblico, già alle prese con lunghe liste d’attesa e carenza di personale.

Come ha sottolineato Whitelaw, “il governo dovrà bilanciare la sostenibilità del sistema con la necessità di mantenere l’assicurazione privata accessibile, altrimenti il rischio è che il peso sanitario finisca tutto sulle spalle del settore pubblico”.