Per tutti gli appassionati del ricamo e anche per chi, occasionalmente, riesce a trovare in questa tecnica di cucito un momentaneo distacco dalla vita frenetica di tutti i giorni, questo sabato 24 maggio, è previsto un appuntamento pomeridiano da non perdere, al Co.As.It.
La toscana Sara Fredducci, residente a Melbourne dal 2018, che ha alle spalle anni di esperienza non solo nel ricamo, ma anche in altre forme illustrative, dal disegno alla realizzazione di piccole sculture in cartapesta e ceramica, condurrà la sessione di due ore in italiano e in inglese.
La passione per l’artigianato, per le illustrazioni e per il ricamo nascono già nella prima infanzia di Fredducci, trascorsa osservando i nonni paterni e i genitori, grandi esperti di tessitura.
“Parte della mia famiglia aveva un’azienda già nei primi del ‘900; utilizzavano la canapa e tessevano il filo”, ci spiega, aggiungendo che, proprio durante l’ultimo viaggio in Italia in occasione del suo matrimonio, ha riscoperto una vecchia coperta realizzata dai suoi avi un secolo fa.
“Adesso mi piacerebbe rifinirla; mia nonna mi ha dato i fili, addirittura anche il filo di canapa con il quale la coperta è stata tessuta originariamente. Non vedo l’ora di buttarmici a capofitto!”.
Fredducci spiega che, per lei, il ricamo rappresenta una vera e propria forma di meditazione, un’attività che le permette, al contempo, di continuare a mantenere viva una tradizione di famiglia tramandata di generazione in generazione. “Siamo solo io e il mio disegno in quei momenti”.
Una passione, quella del ricamo, che sembra aver trovato terreno fertile a Melbourne. Da qui, l’idea di Fredducci e di Carmelina Calabro, Community engagement officer del Co.As.It., di creare quest’occasione di ritrovo comunitario scandito da fili e tessuti, e aperto a tutte le persone dai 12 anni in su.
Ricordando la mia grande avversione verso il ricamo, proprio quando mia nonna cercava di coinvolgermi, anche per placare quella mia grande vivacità della prima adolescenza, ho chiesto a Fredducci se, effettivamente, il ricamo sia così in voga tra i giovanissimi e se continui a essere un’attività prevalentemente femminile.
“In realtà, ci sono molti giovanissimi che si appassionano. Ricordo mio fratello, che adesso è un ‘gigante barbuto’, appassionarsi al ricamo proprio negli anni della prima adolescenza. E ci sono anche vari professionisti uomini del ricamo in giro”.
I prodotti creati da Sara Fredducci per il suo e-commerce, ‘Irae Projects’, sono un riassunto non solo delle sue esperienze educative, ma anche delle sue esperienze di vita.
Diplomata al liceo artistico Leon Battista Alberti di Firenze, Fredducci ha da sempre avuto una grande passione per l’archeologia, che ha ulteriormente sviluppato attraverso alcuni anni di studio nella valorizzazione dei beni archeologici di Firenze.
“Mi ha sempre molto attratta la Paletnologia, che è l’archeologia preistorica, e quindi anche le rappresentazioni native australiane mi affascinano particolarmente”, ha aggiunto.
Sia da un punto di vista illustrativo che culturale, Fredducci unisce la lunga tradizione familiare del lavoro certosino fatto a mano con quella sua insaziabile curiosità e apertura verso altre culture.
“La mia apertura mentale in realtà nasce dai miei nonni; loro erano anche partigiani – ha raccontato –. Hanno sempre avuto questa visione ampia e altruista della vita e della comunità”.
Nei tanti progetti futuri di Fredducci, sicuramente il desiderio di approfondire la conoscenza dell’arte aborigena, oltre a una grande voglia di specializzarsi su alcune tecniche di ricamo tradizionali italiane, con la volontà di riportare in vita il telaio dei propri avi. E, perché no, “aprire un agriturismo”, sperduto tra le avvolgenti colline toscane, dove la passione per il ricamo e il disegno si possano intrecciare con i sapori semplici e genuini di una terra dagli intramontabili colori pastello.