Che finale di campionato. Chissà se Dario Argento, definito il “maestro del brivido”, ci ha messo le mani architettando un copione imprevedibile, fantastico, avvincente. Al minuto 88 l’Inter, in vantaggio per 2-1 sulla Lazio, aveva sorpassato il Napoli, inchiodato da traverse e pali sullo 0-0 a Parma. Poi Bisseck, in gol alla fine primo tempo, ha allargato la mana destra intercettando il tiro di Castellanos e provocando il rigore che ha permesso all’inimitabile Pedro di fissare il punteggio sul 2-2. E ancora. Al Meazza, Arnautovic ha segnato in fuorigioco. In Emilia l’arbitro Doveri ha revocato il rigore assegnato al Napoli per un precedente fallo di Simeone. Tutto come prima. A un turno dal termine del campionato, la squadra di Conte si ritrova con un punto di vantaggio su quella di Inzaghi nonostante i recenti passi falsi. All’ombra del Vesuvio la festa è iniziata: possibile che il Cagliari, in salvo, possa intralciare la corsa verso il quarto scudetto? Sarebbe un suicidio per Lukaku e compagnia sprecare il terzo match-ball consecutivo in questa mano tricolore a “ciapanò”, che in milanese significa “non prendere”. Quanto all’Inter, la furia di Inzaghi s’è riversata nello spogliatoio sui giocatori che non hanno saputo gestire il doppio vantaggio con la Lazio. La trasferta a Como (neanche 20 minuti di pullman da Appiano Gentile) sa già di amaro in attesa di notizie miracolose dallo stadio Maradona. Il verdetto appare codificato. Ma la Lega ha anticipato le due partite a venerdì in previsione dell’improbabile spareggio programmato nella serata del lunedì successivo.

L’eventuale affermazione del Napoli porterebbe “in primis” la firma di Antonio Conte che ha sfruttato al massimo le qualità dei giocatori a sua disposizione e che, in più occasioni, ha criticato De Laurentiis per il braccino corto manifestato nel mercato di gennaio. Più di così non si poteva pretendere da questo gruppo in quantità e qualità. Ecco perché il tecnico potrebbe lasciare Napoli e tornare alla casa madre juventina, lui che nel cuore ha il bianconero. Al presidente il compito di capire la situazione e lavorare sul mercato in modo tale da ben figurare in Champions League: a dir poco manca un uomo forte in ogni reparto. Per certi versi è simile la situazione sulla barricata nerazzurra per l’età avanzata di troppi titolari e la mancanza di valide alternative al duo Thuram-Lukaku. Si parla di Lucca, ritenuto l’attaccante ideale per sfruttare con la sua altezza i cross dalle fasce. Il presente s’intreccia inevitabilmente con il futuro tenuto conto che l’Inter dovrà disputare la finale di Champions League con il Paris Saint Germain di Donnarumma e poi partecipare alla Coppa del mondo di club che da un lato dispensa ricchezza e fama, dall’altra morde i muscoli dei protagonisti per i quali il riposo estivo sa di utopia. A Dario Argento il compito di raccontarci il finale di questo film da cuori forti.