ROMA – Sergio Parisse, 142 caps con la maglia della Nazionale, l’atleta più presente e celebrato della storia del rugby tricolore, 94 volte capitano dell’Italia, è il primo Azzurro ad entrare a far parte della Hall of Fame di World Rugby.
La Federazione internazionale ha ufficialmente indotto l’indimenticabile capitano della Nazionale, insieme ad altri due atleti e altrettante atlete, nel panel di coloro che - giocatori, allenatori, dirigenti, arbitri o istituzioni - hanno contribuito in modo eccezionale alla storia e allo sviluppo del gioco.
Parisse, 41 anni, che dopo il ritiro nell’estate del 2023 ha intrapreso la carriera di allenatore con il Toulon RC, il club dove ha concluso la propria leggendaria carriera, entrerà ufficialmente a far parte della ristrettissima cerchia di leggende dell’ovale il prossimo 24 novembre a Montecarlo, in occasione della cerimonia annuale dei World Rugby Awards.
L’ex numero otto e capitano degli Azzurri ha debuttato con l’Italia nel 2002 ad Hamilton contro la Nuova Zelanda, chiudendo la carriera internazionale diciassette anni più tardi contro il Sudafrica, in occasione della Rugby World Cup giapponese del 2019, attraversando il cammino di cinque commissari tecnici: John Kirwan, che lo lanciò appena maggiorenne, Pierre Berbizier, Nick Mallett che gli conferì i gradi di capitano e poi Jacques Brunel e Conor O’Shea.
Insieme a Parisse, che con le sue 142 apparizioni è il quarto giocatore più presente di tutti i tempi sulla scena dei test-match, verranno indotti nella Hall of Fame internazionale la campionessa olimpica australiana Emilee Barton-Cherry, Donna Kennedy, prima atleta scozzese assoluta a raggiungere i 100 caps con la maglia blu scuro, l’ex capitano della Nuova Zelanda 7s DJ
Forbes e Chris Laidlaw, 20 volte in campo con gli All Blacks tra il 1963 e il 1970 prima di intraprendere la carriera politica come membro del parlamento neozelandese.
Andrea Duodo, presidente della Federazione Italiana Rugby, ha voluto rendere omaggio a Parisse in vista della cerimonia degli Awards del fine settimana: “Conosco Sergio sin dal suo arrivo, giovanissimo, alla Benetton Rugby. Come amico, come presidente della federazione e come membro del Consiglio World Rugby considero un privilegio poter celebrare il suo ingresso nella Hall of Fame, il giusto riconoscimento a una carriera agonistica che non si può fare a meno che definire stellare. Sergio ha dato lustro al rugby italiano nel mondo, è stato e continua ad essere ancora oggi un magnifico ambasciatore. Con il suo talento ed il suo carisma ha contribuito, insieme a una generazione di atleti straordinaria, a mostrare per anni il volto migliore del rugby italiano. La Hall of Fame del rugby apre per la prima volta le proprie porte a un atleta italiano, altre e altri lo seguiranno negli anni a venire ma, ancora una volta, Parisse è stato un fantastico precursore, portando con le sue gesta il nostro movimento ai vertici del rugby globale”.
“Un ringraziamento a tutto il rugby italiano per avermi sostenuto, insieme alla mia famiglia, in ogni momento della carriera - le parole di Parisse - Dedico questo riconoscimento a tutto il movimento. E’ stato un viaggio indimenticabile, un’avventura che da ragazzo, arrivato in Italia dall’Argentina compiendo a ritroso il viaggio dei miei genitori, potevo solo sognare. Essere il primo italiano mi riempie di orgoglio, anche se non posso fare a meno di pensare a tanti altri giocatori che mi hanno preceduto e che hanno giocato con me. Aspetto con entusiasmo la cerimonia di Montecarlo, un nuovo ricordo che sarò felice di vivere insieme a mia moglie e ad Andrea a cui mi lega una lunga amicizia e che aspetto di incontrare di persona nei panni di presidente della nostra federazione”.