LONDRA (INGHILTERRA) - Il sogno è sfumato, sì, ma forse solo rimandato. Perché chi riesce a sorridere dopo aver perso di misura una finale storica si merita tutto. Finisce sul più bello a Wimbledon l’aventura di Jasmine Paolini.

In finale la 28enne di Bagni di Lucca, n.7 del ranking (ma da lunedì n.5 WTA, eguagliando l’amica e compagna di doppio Sara Errani) e settima testa di serie, ha ceduto per 6-2 2-6 6-4, in un’ora e 56 minuti di partita, alla ceca Barbora Krejcikova, n.32 WTA e 31esima testa di serie, che firma il suo secondo trofeo Slam dopo quello del Roland Garros 2021 (lei che ai “The Championships” vanta anche due titoli di doppio, conquistati nel 2018 e 2021).

Jana Novotna, scomparsa sette anni fa, sarebbe davvero fiera della sua giocatrice. “Jas” ce l’ha messa tutta: esattamente dodici mesi fa era n.44 del ranking e non aveva vinto nemmeno un match sull’erba.

Quest’anno era arrivata la semifinale ad Eastbourne (fermata da Kasatkina) alla vigilia di Wimbledon. E poi la splendida cavalcata sui prati dell’All England Club.

Senza dimenticare che tutto questo è avvenuto un mese dopo la finale al Roland Garros. E se solo cinque giocatrici, compresa Paolini, negli ultimi 25 anni sono riuscite a centrare la finale a Parigi e a Londra nella stessa stagione (le altre sono Graf nel 1999, Serena Williams, nel 2002, 2015 e 2016, Venus Williams nel 2002 ed Henin nel 2006) qualcosa vorrà dire...

Il match sul Centrale è stato una vera e propria montagna russa di emozioni: Jasmine è partita molto contratta e ha di fatto regalato il primo set all’avversaria, poi però ha tirato fuori il carattere, ha innalzato notevolmente il livello del suo tennis e ha conquistato il secondo con lo stesso punteggio.

Il terzo è stato dominato dall’equilibrio, ma anche dalla stanchezza: ben quattro turni di servizio si sono chiusi lasciando l’avversaria a zero (due per parte), prima del break decisivo di Krejcikova sul 4-3.

Nell’ultimo game la 28enne toscana ha dato tutto quello che aveva, trascinandolo ai vantaggi, annullando due match point e assaporando in un paio di occasioni la possibilità di strappare il break sul 5-5, ma alla fine è stata costretta ad alzare bandiera bianca.

Non tardano ad arrivare i complimenti della a presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che si complimenta con la tennista con un post su X: “Orgogliosi di Jasmine Paolini. Prima tennista italiana a raggiungere la finale del prestigioso torneo di Wimbledon. Nonostante la sconfitta hai acceso i cuori degli italiani, riuscendo a trasmettere grinta e passione a tutti noi che ti abbiamo sostenuta”.

KREJCIKOVA: “IL GIORNO PIÙ BELLO DELLA MIA VITA” - “Non ho parole, è senza dubbio il giorno più bello della mia carriera e della mia vita. È difficilissimo spiegare cosa sento adesso. Voglio fare i complimenti a Jasmine e al suo team, è incredibile quello che è riuscita a fare, arrivando in finale a Parigi e qui in poche settimane”.

Così un’emozionata Borbora Krejcikova dopo aver trionfato nella finale di Wimbledon contro l’azzurra Paolini. In famiglia, dice la tennista ceca, “penso che nessuno credesse davvero che sarei potuta arrivare in finale e vincere Wimbledon. Adesso non riesco effettivamente a crederci nemmeno io. Due settimane fa ho cominciato con un primo turno durissimo vinto 7-5 al terzo dopo 3 ore e un quarto (contro Kudermetova, ndr), non ero in condizione perché venivo da un infortunio. Non ho iniziato bene la stagione, essere qui col trofeo è incredibile: non so come sia possibile”.

È un trionfo speciale per Krejcikova che tiene in mano lo stesso trofeo vinto dalla sua coach e ispiratrice nel 1998. Dopo gli anni da junior, ha raccontato, cercava consigli su cosa fare. Andò a casa di Novotna e le lasciò una lettera.

Quel momento, ha detto durante la premiazione, “ha cambiato la mia vita e la mia carriera. Dopo gli anni da junior non sapevo cosa fare, se continuare nel circuito o studiare. Jana mi ha detto che avevo talento e mi ha consigliato di provarci. Prima di morire mi ha detto: continua e vinci uno Slam. Ce l’ho fatta a Parigi, ed è stato un momento incredibile. Non avrei mai immaginato di essere con lo stesso trofeo che lei ha vinto nel 1998”, ha concluso Krejcikova.

PAOLINI: “È STATA COMUNQUE UNA BELLA GIORNATA” -  “Grazie, vedere questo stadio pieno è un sogno diventato realtà e anche giocarci. Congratulazioni a Barbora, giochi un tennis così bello, congratulazioni a te e al tuo team!”.

Lo ha detto Jasmine Paolini nel corso della premiazione al termine della finale femminile di Wimbledon, dove si è arresa per 6-2 2-6 6-4 alla ceca Barbora Krejcikova.

“Gli ultimi due mesi sono stati folli per me, grazie alla mia famiglia, al mio team a tutti quelli che sono qui. Grazie a chi mi sostiene, senza di loro non sarei qui. - ha detto ancora la Paolini - È bellissimo sentire l’amore del pubblico mi è piaciuto moltissimo”.

Una sconfitta affrontata con il sorriso dalla 28enne azzurra. “Veramente sono un pò triste ma cerco di continuare a sorridere perché mi devo ricordare che oggi comunque è una bella giornata, ho giocato in finale a Wimbledon, da ragazzina la guardavo e tifavo per Federer. Essere qui è folle, ho apprezzato ogni momento qui. - ha concluso la Paolini - Ringrazio tutti quelli che rendono possibile questo torneo, dai raccattapalle agli arbitri alla Federazione inglese. So che ho dimenticato qualcuno, non me ne vogliate. Grazie a tutti”.