In un inusuale caldo sabato sera di metà autunno, un pezzo di Victoria Street, a Brunswick, si è riempito di persone, molte delle quali si sono affrettate a salire i gradini del grazioso Buccheri Monte Lauro Social Club, per prendere parte ai festeggiamenti pasquali del sodalizio. Un flusso quasi ininterrotto di gente, alcuni tra i quali avevano erroneamente scambiato il club per il vicino sodalizio toscano e che ha causato un po’ di grattacapi al comitato.
Le prenotazioni ricevute erano infatti per cento persone, mentre alla fine si sono presentati in centoventi: “Vorrà dire che il comitato non mangerà stasera”, ha affermato scherzando il presidente Orazio Noto, spiegando che il menù, organizzato da un servizio esterno di catering, sia stato pensato per sole cento persone.
Noto è alla guida del sodalizio ormai da sedici anni, una presidenza iniziata un po’ per gioco: “Io vengo da Chiaramonte Gulfi, a una trentina di chilometri da Buccheri. In realtà, dovrei far parte dell’Ibleo Social Club perché i due paesi sono vicinissimi. Ma, invece, hanno voluto a me. Sono sempre venuto alle loro feste e ho sempre scherzato con tutti. Quindi hanno pensato che avessi la stoffa da presidente!”.
La sedia vicino a quella di Orazio era vuota questa volta: “Mia moglie non manca mai a questi eventi, ma purtroppo è stata dimessa dall’ospedale solo oggi e non se la sentiva di partecipare”, ha spiegato.
Il velo di malinconia è stato però prontamente sollevato dall’energica vicepresidente Dina Palozzo, che si è unita al nostro tavolo per descriverci il ricco menù della serata. Tra le pietanze anche due versioni di cannelloni, una con il ripieno di ricotta e spinaci e l’altra al ripieno di carne.
Un affiatato duo che sembra quasi leggersi nella mente quando mi hanno chiesto all’unisono: “Tu conosci giovani interessati a guidare questo club?”.
Una domanda che si sente frequentemente tra i club e che, purtroppo, in molti casi non sembra trovare un’immediata risposta. “Io comincio ad avere una certa età e vorrei passare il testimone alle nuove leve. Ma, purtroppo, i giovani si vedono solo durante le solite ricorrenze per la ‘Festa della Mamma’, ‘Festa del Papà’ oppure a Natale”, ha confessato Noto.
Gli ha poi fatto eco Dina: “Io ancora lavoro a tempo pieno all’ospedale in sala operatoria, e quindi non riesco ad assumermi la responsabilità della presidenza”.
Anche Dina è una “figlia adottiva” del sodalizio, avendo origini abruzzesi. Ma la passione e dedizione che entrambi ci mettono va ben oltre i confini geografici di origine.
In risposta alla loro domanda, ho proposto quindi un’alleanza tra i vari sodalizi siciliani. L’idea è stata però prontamente bocciata: “Impossibile metter tutti d’accordo”, ha risposto Noto ridendo.
Sembra quindi che il detto popolare delle mie zone pisane – Meglio un morto in casa che un livornese all’uscio –, trovi le sue diverse interpretazioni anche in altre Regioni italiane.