MELBOURNE - Per fortuna c’è Jannik. La seconda giornata degli Australian Open non sorride molto ai colori azzurri, col solo Sinner a superare il turno mentre in cinque fanno già le valigie.
Il 20enne allievo di Riccardo Piatti si presenta al Melbourne Park sbarazzandosi in poco più di due ore di gioco del portoghese Joao Sousa, liquidato per 6-4 7-5 6-1: quarta vittoria consecutiva in questa trasferta down under - e senza nemmeno concedere un set -, la settima di fila da quando ha perso contro Daniil Medvedev alle Atp Finals.
Non è stata nel complesso una prestazione da incorniciare ma una volta di più Sinner ha dimostrato una maturità straordinaria per la sua età, restando sul pezzo nei momenti chiavi del match. E l’ambizione per crescere ancora non gli manca.
“Ho ancora tante cose da imparare, tanti margini di miglioramento per il mio gioco, come andare a rete, il servizio: ci vuole tempo”, le parole di Sinner, il cui prossimo step è “riuscire quest’anno a fare ancora 60 partite ma un pò meno tornei e quindi concentrarmi su quelli più importanti”.
Intanto c’è da pensare al prossimo rivale, quello Steve Johnson già battuto quasi tre anni fa al Foro Italico, recuperando da 2-5 al terzo e annullando all’americano un match point.
Ma Sinner è stata l’unica nota lieta di giornata perchè per Lorenzo Musetti, Gianluca Mager, Stefano Travaglia, Andreas Seppi e Marco Cecchinato, l’Open australiano si è già concluso.
I primi tre erano attesi tutti da un esordio tosto e l’impresa non è arrivata: Mager si arrende ad Andrey Rublev per 6-3 6-2 6-2 in un’ora e 24 minuti mentre il 19enne Next Gen di Carrara, campione junior 2019 a Melbourne ma al debutto assoluto nel main draw australiano, cede in quattro set (3-6 6-3 6-0 6-3) al beniamino di casa Alex De Minaur.
Esce a testa alta anche Travaglia, che riesce a strappare un set a Roberto Bautista Agut prima di venire battuto 7-6 6-4 5-7 6-1.
Qualche rimpianto in più invece per Seppi e Cecchinato, che dall’altra parte della rete avevano di fronte avversari alla portata: il 37enne di Caldaro, numero 101 del mondo e alla 17esima partecipazione al Major australiano, è stato sconfitto dal polacco Kamil Majchrzak per 6-1 6-1 7-5 mentre il tennista siciliano è uscito di scena per mano del veterano tedesco Philipp Kohlschreiber, che si è imposto per 6-4 7-5 7-6, in due ore e otto minuti di partita.
Per quanto riguarda i big, buona la prima per Medvedev, finalista un anno fa, che archivia in tre set la pratica Laaksonen, facile anche Tsitsipas mentre Auger-Aliassime va sotto due set a uno prima di spuntarla su Emil Ruusuvuori.
Maratona di quasi quattro ore per Andy Murray: cinque volte finalista al Melbourne Park, in tabellone con una wild card e oggi numero 135 del mondo, lo scozzese elimina Nikoloz Basilashvili per 6-1 3-6 6-4 6-7 6-4.
Show serale del beniamino di casa alla John Cain Arena, Nick Kyrgios, che si è liberato piuttosto agilmente del britannico Borady, rispedendolo a casa dopo appena tre set (6-4 6-4 6-3). L’australiano ha servito benissimo nel corso del match, sfoderando la bellezza di ben 26 aces, fra cui un missile da 220 Km/h, e non è sembrato in affanno, nonostante aver contratto il covid la scorsa settimana. Ora però al secondo turno l’attende un avversario decisamente più ‘tosto’, Danil Medvedev, testa di serie numero 2… Gli ingredienti per un incontro con fuochi d’artificio ci sono tutti…
Fra le donne, qualche patema di troppo per Aryna Sabalenka, in rimonta su Storm Sanders, avanzano anche Muguruza, Swiatek, Kontaveit, Halep e Raducanu mentre la sorpresa di giornata è l’eliminazione di Leylah Fernandez, finalista agli ultimi Us Open, battuta 6-4 6-2 dalla wild card locale Maddison Inglis.