ROMA - Trionfatore agli Australian Open, 48 anni dopo l'ultima vittoria azzurra firmata Adriano Panatta in uno Slam, e adesso anche Ambasciatore della Diplomazia dello Sport, onorificenza assegnatagli dal Ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Jannik Sinner, prima dell'incontro al Quirinale con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si gode il momento di popolarità.

"Il mio sogno è sempre stato vincere uno Slam, ora che ce l'ho fatta stiamo lavorando per sentire di nuovo quella sensazione lì. Adesso voglio tornare in campo e lavorare, perché è questo che mi ha portato a fare quello che ho fatto. Il numero 1? Ci sono differenze tra i primi cinque del mondo e poi tra i primi tre. Proviamo a fare un passo alla volta", ammette.

Nessuna promessa, solo solide realtà per il nuovo fenomeno del tennis mondiale che, a 22 anni, conferma di non avere segreti, ma solo tanta voglia di impegnarsi: "Sono felice di questo traguardo per me e per il mio team, mi piace sentire il calore della gente.

Ma non ho segreti, è tutto frutto del duro lavoro. Io mi sveglio la mattina e la prima cosa che penso è allenarmi. Giocare a tennis è quello che mi piace fare e se il mio avversario è più bravo di me gli do la mano e torno ad allenarmi", le sue parole. Sinner, quindi, è già proiettato ai prossimi impegni, con un grande obiettivo, quelle Olimpiadi che solo una volta, nel 1924 con il bronzo di Uberto de Morpurgo, hanno regalato una medaglia all'Italia.

"Saranno un momento chiave per me, anche per la mia crescita. Sarà la prima volta che le gioco, sono contento di farne parte e capire e vivere come farlo in un momento così. Ci sono tutti gli atleti migliori del mondo, non vedo l'ora di conoscerli e di prendere spunto da loro. Sarà uno dei tornei più importanti dell'anno, sono contento di esserci e speriamo che l'Italia possa portare a casa più medaglie possibili", dice Sinner aggiungendo, poi, di non pensare a un ruolo da portabandiera.

Tutto, però, passa dal lavoro e dall'applicazione sul campo, perché "sarà molto importante la programmazione che stiamo facendo. Il fisico ora è abbastanza buono ma so che devo migliorare su forza e resistenza, faremo tanto lavoro di palestra.

Posso servire un po' meglio, posso fare tutto un po' meglio, Lo step fatto adesso è stato quello step mentale ma certamente c'è ancora lavoro da fare". Affamato, se possibile ancora di più.

Perchè l'appetito vien mangiando e, come sottolinea il presidente Angelo Binaghi, "Jannik si nutre di risultati. Quello che ha fatto Sinner ci rende molto orgogliosi. A me Jannik fa impazzire per la voglia continua di migliorarsi, anche dopo una grande vittoria, ricercando sempre risultati migliori". Proprio come fanno i grandi campioni, categoria alla quale Sinner ha dimostrato già di appartenere.