UDINE - Viene accolto affettuosamente dal paron Gianpaolo Pozzo, mister Luciano Spalletti, all’arrivo nella sala stampa del Bluenergy Stadium. Li accomuna il ricordo della storica qualificazione in Champions League, a quasi 20 anni di distanza, prima di un addio vissuto senza particolare serenità dall’ambiente bianconero.

“In questa città mi sono trovato benissimo sia dal punto di vista calcistico che personale, grazie all’accoglienza in un luogo bellissimo e civilissimo - ricorda quell’esperienza il commissario tecnico azzurro - Nella mia carriera ho avuto a che fare con presidenti forti, come il paron Pozzo. Sono contento di venire a disputare una partita in questo stadio, anche se avrei preferito una situazione ambientale migliore”, il riferimento alla questione Israele.

Passando al rettangolo verde l’analisi è sull’avversario, da non sottovalutare: “Israele è una buona squadra che ha già fatto vedere le sue potenzialità nella partita d’andata. Sanno giocare bene a calcio, ci sono 2-3 giocatori forti a cui abbiamo dedicato dei video questa mattina per approfondire la loro conoscenza. Al di là del singolo giocatore però, questa è una squadra che fa cose eccellenti con qualità buone, in particolare dalla metà campo in su”.

L’Italia arriva dal pari col Belgio, risultato “falsato” dall’espulsione di Pellegrini, quando gli azzurri erano avanti 2-0 e in controllo.

“Il gruppo sta lavorando con grande impegno verso la retta via del sudore, del sacrificio e dell’attaccamento alla maglia, facendo vedere buone cose - sottolinea Spalletti - Ma qualsiasi crescita ha gradini difficili, dobbiamo riproporre sempre quanto fatto finora perché in ogni gara ci sono episodi che possono mandare all’aria tutto. Per noi questa sarà una sfida difficile, mi aspetto che i miei ragazzi prendano in mano il gioco, rimanendo in equilibrio. I nostri avversari non avranno sempre lo stesso atteggiamento, in alcuni momento abbassano in blocco squadra, in altri vengono a pressare. Bisognerà interpretare i loro comportamenti attaccando la linea difensiva, senza dare troppi riferimenti”.

Dal tecnico nessuna ulteriore anticipazione della formazione, oltre a Vicario in porta, con la necessità di scegliere gli 11 migliori nonostante le diffide di Retegui, Pisilli e Donnarumma, oltre all’assente Gatti.