MILANO - La ferita contro la Svizzera resta. Difficile cancellarla anche con un’eventuale qualificazione al prossimo mondiale, meglio lasciarla lì come monito, per evitare altri scivoloni. Luciano Spalletti ha parlato in maniera criptica durante la conferenza alla vigilia del match contro la Francia, ultimo impegno della fase a gironi della Uefa Nations League, ma il messaggio tra le righe è stato abbastanza chiaro: “Non so qual è il mio bilancio, penso che si sia sbagliata una partita, quella con gli elvetici. Quella è la cosa a cui faccio riferimento, mi reputo responsabile di una sconfitta, per cui abbiamo cercato di fare cose differenti. Si tratta di una gara, le altre bene o male sono state partite come tante, poi non dimentichiamoci mai degli avversari che abbiamo davanti. Abbiamo affrontato squadre fortissime”.
La memoria di ferro servirà dunque per non commettere gli errori del passato: “Quella sconfitta non me la fa dimenticare niente e nessuno, neanche una qualificazione al mondiale. Per certi versi fa bene anche portartela un po’ dietro, bisogna ricordarsi che se non fai le cose per bene la sassata è sempre dietro l’angolo”. “Dobbiamo essere una squadra che fa vedere tante qualità senza chiacchierare molto e andando a giocare belle partite. Per giocare bene la partita bisogna avere molti calciatori che sanno interpretare, poi ormai funziona in questa maniera qui, bisogna saper intuire questi spazi che si vengono a creare. Gli spazi si modificano, bisogna giocare in spazi più stretti, serve avere più qualità”, ha voluto ribadire il ct.
Nel prepartita di Italia-Francia la Federazione ha celebrato Gigi Riva, il campionissimo azzurro che lo scorso 7 novembre avrebbe compiuto 80 anni: “È un simbolo a cui fare molta attenzione - ha sottolineato Spalletti - lui con le sue poche parole determinava molto sul campo e anche noi, come stiamo facendo, dobbiamo far vedere le nostre qualità senza chiacchierare molto. ‘Rombo di Tuono’ è un soprannome perfetto: faceva rumore il suo silenzio, mentre quando giocava tirava quelle cannonate che facevano parlare di lui”.
E mentre l’Italia affronta la Francia, a Torino si gioca la finale delle finali Atp con Jannik Sinner in campo, un po’ come è successo giovedì scorso con la sfida di Bruxelles con il Belgio e il numero 1 al mondo che ha battuto Medvedev. “Sapere che lo stadio sarà pieno e che l’altra sera, giocando in concomitanza con Sinner, ci hanno seguito 7 milioni di telespettatori ci impone un impegno profondo, che dovremo far vedere nello sviluppo della partita”. E a proposito di Sinner, che lo scorso marzo aveva paragonato a Enrico Chiesa, per il Ct è meglio evitare nuovi accostamenti. Anche se nel gruppo azzurro c’è un calciatore che ha qualcosa in comune con il numero uno del tennis mondiale: “Daniel Maldini mi dà l’impressione di avere il colpo facile, di avere l’eleganza dentro la sostanza”.