Giusto. Mancano, però, i successi contro le grandi. E la tendenza sta diventando pericolosa soprattutto in Europa. In attesa d’un deciso balzo in avanti, la terza vittoria consecutiva in Serie A ha permesso alla squadra nerazzurra di superare il Napoli, naufragato per la settima volta in trasferta, 4 in Serie A, 3 in Champions League, e il Milan che in 3 partite con le neopromosse al Meazza ha ottenuto solo 2 punti. Ognuna di queste squadre, fateci casi, ha delle crepe.
Se le ultime immagini hanno valore, Chivu è messo meglio dei colleghi, soprattutto di Conte, apparso insolitamente remissivo dopo la batosta di Udine. Già perché di ko tecnico s’è trattato: il risultato è bugiardo. I friulani hanno vinto di misura, ma hanno segnato altre 2 reti, di cui una erroneamente annullata, e bucato la difesa avversaria in più circostanze. Per i partenopei il problema non è solo legato alle tante assenze, in particolare in mezzo al campo: manca l’atteggiamento giusto lontano dal Maradona, privo di carattere. Quanto al Milan, è apparsa sorprendente la fragilità difensiva che ha concesso al Sassuolo di sfiorare il successo nell’ultima parte della gara. Spettacolare la prestazione di Laurientè, imprendibile. A nulla sono serviti i primi gol di Bartesaghi. La banda di Grosso è una bellissima realtà per il gioco offerto nonostante l’assenza di Berardi.
La Juventus, grazie alla zuccata di Cabal, ha fermato la corsa del Bologna, al secondo stop consecutivo dopo 9 risultati utili consecutivi. Affermazione di peso per il gioco espresso e il balzo in classifica: sorpassati i felsinei, avvicinata la zona Champions. Per una volta Spalletti può dirsi soddisfatto. In antitesi l’umore di Italiano per la traversa di Zortea, il gol preso su angolo e l’ineccepibile espulsione di Heggem, fallo da ultimo uomo. E adesso Inter, Napoli, Bologna e Milan se la vedranno nella Supercoppa Italiana recuperando i rispettivi incontri di campionato a metà gennaio.
Il trionfo del Verona a Firenze, arricchito dalla doppietta di Orban, fa da specchio allo sprofondo dei viola cui solo un miracolo può consentire la salvezza. Zanetti sfrutta al meglio gli uomini messi a sua diposizione dal ds Sogliano, uno dei migliori nel suo ruolo. Nella Fiorentina non funziona nulla: manca la società, squadra a terra e Vanoli non ha cambiato niente rispetto a Pioli
Inconcepibili alcune decisioni arbitrali. Al Meazza l’arbitro Crezzini ha cancellato un gol buonissimo al Milan e negato all’ultimo minuto un rigore solare al Sassuolo. A Udine la rete di Zaniolo non può essere inficiata da un presunto fallo di Karlstrom su Lobotka. Incredibile il rigore che manca alla Cremonese nell’ultima azione della gara persa sul campo del Torino. Male gli arbitri, peggio i colleghi al Var che si contraddicono in continuazione. E i tifosi non ci capiscono nulla.