DOHA (QATAR) - Dopo tuffi e nuoto artistico, l’Italia conquista anche la prima medaglia nel fondo ai Mondiali di Doha.

Merito di Domenico Acerenza, bronzo nella 5 chilometri dominata dalla Francia, che piazza la doppietta con Logan Fontaine e Marc Antoine Olivier. Dopo le tre carte olimpiche, arriva così l’atteso podio di un Acerenza che è bravo a farsi largo nel convulso finale, confermandosi fra i big della specialità.

“Ci ho provato - il suo racconto - Ho dato tutto, il bronzo ripaga il podio mancato nella dieci chilometri. Rispetto alla prova olimpica siamo partiti troppo forte, ma me l’aspettavo. È la mia prima medaglia individuale iridata di questo campionato però stavolta c’è mancato poco per vincere”.

Quinto Gregorio Paltrinieri, argento uscente, rimasto imbottigliato nella bagarre finale.

“Mi dispiace perché era una gara in cui stavo bene - il rammarico del campione carpigiano - L’arrivo è stato complicato. Nel finale mi sono trovato fermo, con contatti da verificare. Non riuscivo più a nuotare”.

Niente podio nella gara femminile (bis dell’olandese Sharon Van Rowendaal dopo l’oro nella 10 km), con Giulia Gabbrielleschi settima e Barbara Pozzobon quindicesima.

A rubare la scena però, in chiave tricolore, è Giorgio Minisini, che vince la finale del solo libero della sesta giornata del Mondiale di sincro 211.8547 punti.

L’azzurro, che regala all’Italsincro il primo, storico titolo iridato nella specialità, conquista la decima medaglia mondiale personale, la prima d’oro per gli azzurri in Qatar e la diciassettesima italiana nella storia dei Mondiali di sincro (4 ori, 8 argenti e 5 bronzi).

“Sono felice e soddisfatto - commenta Minisini - Da questa esperienza ho capito che comunque devo lavorare ancora molto. Questa gara l’ho sofferta particolarmente. Ci sta anche il fatto di non aver avuto l’allenatrice che mi ha seguito in questi mesi. Era in tribuna ma non è lo stesso che averla in vasca. E questa è una cosa che devo essere capace di superare, perché non è possibile avere tutto ciò che si vuole”.

È molto critico con se stesso, soprattutto nella vittoria: “Sono un pò dispiaciuto di non aver nuotato come volevo. Sicuramente ricevo tante lezioni da questo mondiale. Dopo il preliminare di ieri l’idea della medaglia l’avevo messa da parte. L’unico obiettivo di oggi era rendere fiera la mia allenatrice e spero di averlo fatto. Questo deve essere per me un punto di partenza”.

Con gli elementi, che non riesce a completare tutti ricevendo basemark al settimo ibrido, ottiene 127.1647 punti, per l’impressione artistica (che premia musica e coreografie, performance e transizioni) ne guadagna 82.7000.

Minisini ripropone il suo ‘Alleluia' e supera quota 210 punti, dove nessun altro riesce ad arrivare. Non ce la fa lo spagnolo Dennis Gonzales Boneu che si ferma al secondo posto con 196.2750 e neanche il colombiano Gustavo Sanchez, che finisce di bronzo con 192.0812, dopo essere stato al comando della gara fino all’ingresso in acqua dell’azzurro.

E non ci riesce neanche il cinese Yanh Schuncheng, campione del mondo del tech, che lo aveva battuto il 5 febbraio e che ora si è classificato quarto con 176.3647. Intanto Linda Cerruti e Lucrezia Ruggiero staccano il pass per la finale del duet free, in programma domani, con l’ottavo punteggio (231.1168).

Restano a secco gli azzurri dei tuffi. Lorenzo Marsaglia, acciuffato in mattinata il pass per la finale dei 3 metri con l’ultimo punteggio disponibile, chiude al dodicesimo posto con 366.25 punti l’atto conclusivo e il suo Mondiale arricchito dall’eccezionale argento nel sincro, con annessa carta olimpica, in coppia con Giovanni Tocci. Ottima, comunque la prova del campione europeo in carica, macchiata solamente dall’errore con il triplo salto mortale e mezzo rovesciato raggruppato (36.75), ma impreziosita da un superbo oppio salto mortale e mezzo avanti con 2 avvitamenti carpiato ineccepibile per altezza, pulizia e tenuta (76.50).

Si conferma campione del mondo il cinese Wang Zongyuan con 538.70, che precede il compagno di squadra Xie Siyi con 516.10 e il messicano Osmar Olvera Ibarra bronzo con 498.10.

Marsaglia ha disputato la seconda finale iridata consecutiva della carriera dai 3 metri: come lui solamente Klaus Dibiasi (Belgrado 1973 e Calì 1975), Giorgio Cagnotto (Belgrado 1973, Calì 1975 e Berlino 1978) e Nicola Marconi (Barcellona 2003, Montreal 2005 e Melbourne 2007).

Il 27enne romano riscrive la storia dell’Itatuffi, disputando tre finali mondiali dal trampolino nella stessa rassegna (metro, 3 metri e sincro 3 metri).

Scendono invece giù dal podio iridato, non perdendo però ambizioni e fiducia in vista delle Olimpiadi di Parigi cui sono qualificate dallo scorso luglio, Elena Bertocchi e Chiara Pellacani, che non in una delle loro migliori giornate, chiudono ottave con 260.28 punti la finale nel sincro da 3 metri.

Vincono, confermandosi campionesse del mondo pur non dominando, le cinesi Chang Yeni e Chen Yani con 323.43 punti.