Con due reti (più un’altra annullata per un fuorigioco di 20 cm) ha permesso al Milan di sorpassare il Verona al Bentegodi e mantenere un vantaggio importante sull’Inter a due partite dalla conclusione. Lo scudetto è più vicino al netto dei prossimi difficili impegni con Atalanta al Meazza e Sassuolo a Reggio Emilia. Straordinaria la prestazione di Tonali. Ma dietro questa doppietta c’è la mano di Pioli che in settimana ha parlato con il suo gioiello e gli ha detto: “Domenica sera giochi da seconda punta dietro a Giroud”. E lui, centrocampista trasformatosi in cannoniere, ha risposto in modo esemplare alle attese del tecnico scompaginando i piani difensivi di Tudor e sostituendosi agli attaccanti di ruolo, in conflitto con il gol. Sarebbe tuttavia riduttivo porre in second’ordine la prova di Leao, il Mbappè dei rossoneri, che ha scardinato la fascia destra dell’Hellas regalando al suo compagno di squadra due cioccolatini solo da scartare. Ci ha pensato poi Florenzi, appena subentrato a Calabria, a chiudere la partita infilando in rete il secondo pallone toccato. E anche questa è una scelta del tecnico che non s’aggrappa ai moduli, ma sfrutta al meglio gli uomini a disposizione. E comunque, lasciatemi esaltare anche la prova del Verona, squadra dal gioco spumeggiante e dalle prospettive importanti. Il popolo rossonero temeva la Fatal Verona, ma in questa occasione, a differenza di quanto era accaduto nel 1973 e nel 1990, il Milan non arrivava cotto e nervoso dopo due partite europee: la finale di Coppa del Coppe in un caso, la semifinale di Coppa dei Campioni con il Bayern nell’altro.

Squadra incomprensibile, l’Inter. A fine stagione vive ancora di punti interrogativi. E l’anticipo con l’Empoli, battuto dopo una lunga rincorsa, ne è lo specchio. In una partita da vincere assolutamente per rimanere aggrappata al sogno scudetto, si ritrova sotto di 2 reti (e un’altra dei toscani è stata annullata per fuorigioco minimale) prima di entrare in partita, creare numerose palle-gol e chiudere con un poker. Per larghi sprazzi gli uomini di Inzaghi giocano in maniera esemplare, al livello dei migliori club europei, come è accaduto con il Liverpool e nel derby di Coppa Italia, in altri si appiattiscono a formazione qualunque. Facile i riferimenti più recenti alla inopinata sconfitta di Bologna o all’approccio dell’ultima gara con l’Empoli dove perfino Skriniar ha commesso una leggerezza in occasione del secondo gol dei toscani. Per questo, e non solo, la società ha qualche perplessità su Inzaghi. Ma appare improbabile un cambio di panchina nella prossima stagione.

A sua volta il Napoli, vincendo sul campo del Torino, ha sfruttato al meglio la clamorosa sconfitta della Juventus a Marassi e ha ipotecato la terza posizione del podio. Complimenti al mai domo Genoa, ma cosa dire della formazione bianconera che ha buttato via nel finale un’affermazione ormai in cassaforte? Il gioco dei bianconeri è sempre così farraginoso da rendere vana la presenza di un immusonito Vlahovic. Una cosa è certa. La Juventus di Pirlo, cacciato dopo una stagione conclusa con due successi nelle coppe, aveva fatto meglio un anno fa.

Dietro si fa infuocata la sfida per accedere all’Europa League in attesa di sapere cosa farà la Roma nel posticipo di stasera con la Fiorentina e nella finale di Conference con il Feyenoord che potrebbe regalare un terzo passaporto alle italiane. In caso di successo a Firenze, la squadra di Mourinho eliminerebbe definitivamente i viola da questa corsa. Nella circostanza contraria i viola appaierebbero Roma e Atalanta a quota 59 con la Lazio avanti di 3 punti.

È successo di tutto nella corsa alla salvezza. Al minuto 98’ la Salernitana, in vantaggio di un gol sul Cagliari, appariva a un passo dal paradiso; a distanza di pochi secondi il pareggio di Altare ha cambiato le cose. E pensare che poco prima il Var aveva giustamente cancellato il rigore concesso ai sardi. Rete pesantissima: non solo ha regalato ossigeno alla sua squadra, allenata da Agostini, ma ha permesso a Sampdoria e Spezia di vantare 4 punti di vantaggio sulla terz’ultima posizione. Per non parlare del fatto che ha anche rimandato la retrocessione matematica del Venezia. Ma il calendario è più favorevole alla Salernitana (Empoli in trasferta, Udinese in casa), che al Cagliari (Inter dentro, Venezia fuori).