All’Istituto Italiano di Cultura di Sydney, il mito di Arianna ha trovato nuova vita in una serata di musica e poesia. Giovedì scorso, la mezzosoprano Arianna Lanci e il liutista Maurizio Piantelli hanno guidato il pubblico in un’ esperienza sonora che ha unito mito e barocco, emozione e storia.
Il concerto, Sul filo degli affetti: Il sogno di Arianna, si è aperto con il celebre Lamento d’Arianna di Claudio Monteverdi, in cui la voce intensa di Lanci e il sostegno armonico di Piantelli hanno reso palpabile la disperazione e la forza della protagonista.
Il viaggio è poi proseguito con rare cantate di Alessandro Scarlatti e Joseph Haydn, in cui Arianna è apparsa ora vulnerabile, ora fiera, capace di trasformare il dolore in consapevolezza.
A intervallare i brani cantati, Piantelli ha offerto al pubblico momenti strumentali di rara eleganza, eseguendo da solo composizioni di Élisabeth-Claude Jacquet de La Guerre e Giovanni Bon su tiorba, arciliuto e chitarra barocca.
Questi interludi, privi di voce, hanno creato spazi di respiro e introspezione, amplificando il filo emotivo della serata.
Il concerto ha reso omaggio anche a tre grandi compositrici barocche: Barbara Strozzi, Antonia Bembo e la stessa de La Guerre, riportando in primo piano un repertorio femminile che merita di essere riscoperto. Tra canto e strumenti, Lanci e Piantelli hanno costruito un dialogo raffinato e intenso, restituendo al pubblico la profondità di un repertorio antico con la freschezza di un’interpretazione viva e partecipe.
Quando l’ultima nota si è spenta, in sala è rimasto un silenzio carico d’emozione: segno che mito e musica avevano davvero trovato un filo per parlare al presente.