La famiglia, nella cultura italiana, è spesso vista come un focolare da cui tornare ogni volta si senta il bisogno di scaldare cuore e anima. Alcune volte, però, questa realtà è ben lontana da quella della perfetta famiglia da ‘pubblicità della Mulino Bianco’ e le occasioni di ritrovo familiare si possono trasformare in un momento di puro stress, tanto da portarci a scappare a gambe levate a fine pranzo (che, forse, ci è andato di traverso).

C’è una famiglia, però, alquanto numerosa, che anche se non si riunisce spesso, quando lo fa riesce a trasformare questo momento in un giorno carico di sentimenti sinceri e pura voglia di stare insieme, unendo ben cinque diverse generazioni sotto lo stesso tetto. 

Stiamo parlando della famiglia Lucarelli i cui capostipiti, Domenico Nunzio Lucarelli e Anna Maria D’Angelo, sono stati ricordati, lo scorso 9 febbraio, a distanza di 101 anni dalla data del loro matrimonio. 

La famiglia Lucarelli affonda le sue radici nel Molise, a Colle d’Anchise, dove ancora alcuni parenti abitano. Domenico Nunzio e Anna Maria arrivarono a Melbourne separatamente, nel periodo che va dal 1959 al 1963. A oggi, tutta la famiglia che si trova in Australia vive nelle zone limitrofe di Melbourne, tranne un solo membro che risiede a Townsville, in Queensland. 

Una famiglia che è ben inserita nel tessuto sociale della capitale del Victoria, come uno dei cugini, Antonio Lucarelli, ci fa notare tramite una storia da lui scritta per la Monash University. “Siamo quattro fratelli e una sorella, Maria, e tutti, tranne Maria, che ha una laurea in Secondary Education alla Melbourne University, ci siamo laureati alla Monash University. Io ho una laurea in Medicina con lode. Nunzio, il pioniere della famiglia, è stato il primo a iscriversi alla Monash e ha conseguito una laurea in Giurisprudenza con lode”. 

Seguono poi Peter Lucarelli, con una laurea in Economia e Legge, e il più giovane dei fratelli, Domenic, con una laurea in Scienze. Anche alcune consorti e figli dei cugini Lucarelli hanno seguito le loro orme.

Tornando alla giornata del 9 febbraio, oltre settanta componenti del clan Lucarelli, con rispettive famiglie, si sono riuniti in una calda giornata di mezza estate nell’immenso cortile dell’abitazione di uno dei cugini, Mario Di Gregorio, e della moglie, Antonietta Di Gregorio, che hanno gentilmente offerto tutto lo spazio esterno della loro incantevole mansion a Lysterfield. 

Per l’occasione, parecchi tavoli sono stati decorati a regola per accogliere la numerosa famiglia, e una grande tavolata è stata imbandita con ogni tipo di manicaretto e l’immancabile barbecue all’australiana, che ha visto tanti dei presenti attendere pazientemente in fila per il loro pezzo di carne grigliato. 

Nunzio Lucarelli, uno dei cugini e fautore di questa bellissima riunione familiare, si è apprestato a ringraziare tutti i partecipanti per aver trovato il tempo di passare qualche ora in famiglia, cosa non così scontata nella realtà frenetica in cui viviamo oggi.

“È favoloso vedere in quanti siamo qui oggi e ritrovare i miei cugini e le loro famiglie. Noi siamo il risultato di due persone, i nostri nonni Domenico Nunzio e Anna Maria. È bello ricordare che, crescendo, noi cugini abbiamo combinato un bel po’ di marachelle durante le numerose riunioni familiari. Ma i nostri genitori hanno sempre insistito nell’organizzare queste semplici occasioni familiari e ne siamo molto grati. Siamo tutti migliori grazie a queste riunioni”. 

La padrona di casa, Antonietta Di Gregorio, quando non era occupata in giro tra i tavoli per assicurarsi che tutti stessero passando un bel momento, ci ha raccontato che si è trattato del primo ritrovo familiare, in anni, carico di gioia. “L’anno scorso, mio marito Mario e due dei suoi cugini hanno notato che la famiglia si riuniva solo nelle tristi occasioni dei funerali. Quindi hanno fortemente voluto un’occasione per stare insieme, che potesse essere felice e spensierata. Da dicembre 2024 si sono impegnati per realizzare tutto questo”. 

Non ci è voluto molto a lasciarsi contagiare da quel clima gioviale che, immancabilmente, ha visto le nuovissime generazioni intente a divertirsi sui campi da tennis o a saltare sui tappeti elastici, mentre la generazione più matura, riunita intorno a un tavolo, a osservare serenamente i loro affezionati parenti.

Nonostante la grande spensieratezza, Nunzio però ci ha tenuto a ricordare nel suo discorso tutti i membri della famiglia che purtroppo sono scomparsi nel corso degli anni. E, per renderli parte del conviviale pranzo, una bacheca con le loro foto è stata prontamente sistemata a un lato dei tavoli.

“I nostri nonni hanno creato una notevole stirpe sia qui sia in Italia, con i loro nove figli, 26 nipoti, 65 bisnipoti, 18 trisnipoti e nove quadrisnipoti. Propongo quindi un brindisi a nonno Nunzio e nonna Anna Maria, i loro figli e consorti, ai passati e presenti per i loro incredibili risultati nel creare questo straordinario gruppo di persone che si è riunito qui oggi”.