NEW YORK - Elon Musk è stato ritenuto non responsabile per le perdite degli investitori in un processo per frode sui titoli per il suo tweet del 2018 che annunciava l’idea di rendere Tesla privata a 420 dollari per azione, continuando la serie di verdetti favorevoli al magnate tecnologico sul suo comportamento.
Il querelante Glen Littleton e gli altri partecipanti alla class action avevano citato in giudizio Musk e Tesla, incluso il suo consiglio di amministrazione, per il tweet e le successive dichiarazioni di Musk, sostenendo che l’idea che il finanziamento fosse in atto era falsa. Hanno sostenuto che gli azionisti avevano subito forti danni finanziari a causa delle vendite in preda al panico nei 10 giorni successivi al tweet. Il prezzo delle azioni era subito aumentato dopo i tweet, ma era sceso di nuovo in pochi giorni dopo che era stato chiaro che l’accordo non sarebbe andato a buon fine.
Se la giuria di San Francisco lo avesse ritenuto responsabile, Musk sarebbe stato condannato a pagare una cifra astronomica a titolo di risarcimento danni. Secondo gli esperti interrogati come testimoni dall’accusa, infatti, quel tweet sarebbe costato complessivamente circa dodici miliardi di dollari.
Musk - che aveva voluto che il processo si spostasse in Texas, dove ha sede Tesla, sostenendo che non avrebbe potuto ottenere un processo equo a San Francisco - ha accolto con favore la sentenza di assoluzione che i nove giurati hanno emesso in meno di due ore.
“Grazie al cielo, ha prevalso il buon senso!” è stato il primo commento su Twitter di Elon Musk. “Apprezzo profondamente la decisione unanime sulla mia innocenza da parte della giuria”, ha scritto il miliardario.
C’è invece una certa delusione nell’accusa: l’avvocato Nicholas Porritt, che rappresenta Glen Littleton e altri investitori di Tesla, aveva sostenuto in tribunale che il caso serviva a garantire che i ricchi e i potenti dovessero rispettare le stesse regole del mercato azionario di tutti gli altri. L’impianto si era dunque basato sul concetto che Musk avesse pubblicato di proposito tweet contraddittori senza curarsi delle possibili ripercussioni finanziarie.