Avete mai avuto un amico, cugino o una sorella che preferivano trascorrere le proprie ore libere immersi a fantasticare tra le pagine dei fumetti piuttosto che giocare con voi all’aria aperta? Sicuramente vi sarà capitato di chiedervi: “Perché rinchiudersi tra quattro mura domestiche a leggere, quando fuori c’è tutto un mondo da scoprire?”. Quello che però forse vi sfugge è che, per i veri amanti del fumetto, c’è un universo che li aspetta proprio dentro le pagine stampate.
Giuseppe Trovato nasce il 13 dicembre 1935 a Castroreale, in provincia di Messina. Si trasferisce poi con lo zio a Genova nell’estate del 1946, dove riesce a completare gli ultimi anni di scuola elementare che aveva perso a causa della Seconda guerra mondiale. Dopo la scuola, Giuseppe è solito trascorrere i pomeriggi in un negozio di biciclette, durante i quali comincia a leggere il fumetto L’Uomo Mascherato, condiviso con lui da un apprendista del negozio. Il giovane Giuseppe rimane subito affascinato da tutte quelle pagine a colori. “Io, prima di allora, non conoscevo nemmeno la parola fumetto; non ne avevo mai visto uno, perché a Castroreale non arrivavano cose del genere, specialmente prima della guerra”, ricorda.
Spinto dal forte desiderio di continuare a leggerli, ma non avendo soldi per acquistarli, Giuseppe arriva a prendere l’audace decisione di rubare del denaro allo zio. “Ero felicissimo e, una volta a casa, li nascosi prontamente sotto il materasso. Il giorno dopo, mio zio entrò nella mia camera e mi chiese se avessi preso dei soldi dal suo portafoglio. Io ovviamente negai, ma stupidamente continuavo a guardare il materasso. Lui era un appuntato dei carabinieri e quindi capì subito. Mi prese i fumetti e li strappò tutti. Oggi varrebbero migliaia di euro”.
Quell’episodio non ha però spento la fiamma che ormai si era accesa; nel corso degli anni, Giuseppe continua a collezionare religiosamente ogni fumetto che gli capita sottomano. Quando arriva con la moglie e i figli a Melbourne nel 1973, una piccola collezione lo segue in valigia.
Distratto dai nuovi usi e costumi australiani, Giuseppe tralascia la sua passione per qualche anno, fino a quando viene a sapere dell’esistenza di un distributore di fumetti italiani a Drummond Street, a Carlton.
“Ogni mese me li facevo spedire. Mi sono costruito una bella collezione, grazie a loro. Però, visto il costo elevato delle spedizioni oltreoceano, quando mi sono accorto che il Sunday Herald pubblicava delle pagine di fumetti ogni settimana, ho cominciato a collezionare quelle”.
Giuseppe ha poi modo di stabilire ulteriori contatti in Italia e in Australia con altri collezionisti, andando così a ingrandire ulteriormente la sua collezione di fumetti sia in lingua italiana sia in lingua inglese. “Mia moglie continua a ripetermi che con tutti i soldi che ho speso nei fumetti, mi sarei potuto comprare una seconda casa!”, ammette con un sorriso sornione.
Oggi, Giuseppe Trovato vanta una delle più grandi collezioni in Australia, con circa 10mila pezzi, tra originali e ristampe, di cui settemila sono in lingua italiana. Tra i titoli, gli amatissimi Topolino e Paperino, ma anche i grandi classici pubblicati dalla casa editrice fiorentina Nerbini, tra i quali spiccano opere leggendarie come I Promessi Sposi e il Decamerone in versione fumetto. Ci sono poi alcuni volumi de La Storia d’Italia a Fumetti di Enzo Biagi: “Probabilmente sono l’unico ad averli in Australia”, confessa.
Tra i titoli internazionali, quelli di Flash Gordon e Mandrake; il fumetto più vecchio, invece, risale agli anni ‘50, ed è quello di Pecos Bill, il leggendario cowboy del Texas.
Giuseppe Trovato però non è solo un avido lettore e collezionista: è anche uno scrittore: “Ho scritto un’autobiografia, da lasciare ai miei nipoti, allegando anche foto e documenti ufficiali che ho catalogato nel corso degli anni. E poi ho scritto delle storie di fantasia, come quella de Il lupo mannaro. Quando eravamo in Sicilia, mio zio mi parlava spesso di questo lupo che si aggirava durante le notti di luna piena, e allora mi è venuta l’ispirazione e ho scritto una storia di cento pagine. Ma non ho mai pubblicato niente; non ho i soldi per farlo”.
Quando chiedo cosa ne sarà della sua vasta collezione di fumetti in futuro, Giuseppe ha già pianificato tutto nei minimi dettagli, includendo una clausola nel testamento che preveda che, nel caso i nipoti vogliano rivendere i fumetti, i prezzi di vendita che Giuseppe ha già stabilito debbano essere rispettati. Altrimenti i fumetti saranno donati alla State Library Victoria.
Nonostante la sua semi-cecità, Giuseppe continua a leggere e scrivere tutti i giorni grazie all’aiuto di un video ingranditore da tavolo per persone ipovedenti che consente a Giuseppe di ingrandire i caratteri stampanti anche fino a 10-12 volte rispetto alle loro dimensioni originali. “Io devo continuare a vedere in qualche modo, perché se non posso leggere più, è meglio se mi impicco!”.