WASHINGTON - Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che libera l’esercito da quella che ha definito “ideologia transgender”.
Il provvedimento fa parte di una serie di ordini relativi all’esercito, che Trump ha detto ai giornalisti di aver firmato sull’Air Force One, e che prevedono la costruzione di una versione statunitense del sistema israeliano di difesa missilistica Iron Dome, il reintegro dei militari licenziati per essersi rifiutati di vaccinarsi contro il Covid e la soppressione dei programmi di diversità nelle forze armate.
“Per garantire di avere la forza di combattimento più letale al mondo, elimineremo l’ideologia transgender dal nostro esercito”, aveva detto Trump promettendo di ripristinare il divieto e demonizzando qualsiasi riconoscimento della diversità di genere.
Nel suo ordine, Trump ha affermato che le forze armate “sono state afflitte da un’ideologia di genere radicale per placare gli attivisti” e che “molte condizioni di salute mentale e fisica sono incompatibili con il servizio attivo”.
L’ordine afferma che “l’adozione di un’identità di genere incompatibile con il sesso di un individuo entra in conflitto con l’impegno di un soldato verso uno stile di vita onorevole, veritiero e disciplinato, anche nella propria vita personale”. Inoltre, ha aggiunto che, “l’affermazione di un uomo di essere una donna e la sua richiesta che gli altri onorino questa falsità non sono coerenti con l’umiltà e l’altruismo richiesti a un membro del servizio attivo”.
Gli ordini sono stati firmati nel giorno in cui si è tenuta una cerimonia di benvenuto al Pentagono per il nuovo segretario alla Difesa, Pete Hegseth, confermato la scorsa settimana nonostante le preoccupazioni per la sua inesperienza e i presunti precedenti di alcolismo e violenza domestica.
Negli ultimi anni, gli americani transgender hanno dovuto affrontare un’altalena di politiche mutevoli sul servizio militare, con le amministrazioni democratiche che hanno cercato di consentire loro di prestare servizio apertamente, mentre Trump ha ripetutamente cercato di tenerli fuori dai ranghi.
L’esercito statunitense ha revocato il divieto di servizio delle truppe transgender nelle forze armate nel 2016, durante il secondo mandato presidenziale del democratico Barack Obama.
In base a tale politica, alle truppe trans già in servizio era consentito dichiararsi apertamente e le reclute transgender avrebbero dovuto iniziare a essere accettate entro il 1° luglio 2017. Ma la prima amministrazione Trump ha posticipato quella data al 2018, per poi decidere di decidere di invertire completamente la rotta, scatenando le critiche dei gruppi per i diritti umani.
Il successore democratico di Trump, Joe Biden, si è mosso per revocare le restrizioni pochi giorni dopo il suo insediamento nel 2021, affermando che tutti gli americani qualificati per prestare servizio nell’esercito dovrebbero essere messi nelle condizioni di farlo.
Sebbene il numero di truppe transgender nell’esercito statunitense sia piuttosto esiguo, con stime di circa 15.000 individui su oltre due milioni di militari, il loro licenziamento finirà per ridurre le forze statunitensi attive in un momento in cui il Paese sta già affrontando difficoltà nel reclutamento.