MELBOURNE – In Victoria sono entrate in vigore nuove leggi che prevedono pene severe per chi infligge intenzionalmente lesioni personali attraverso lo strangolamento non letale, con l’obiettivo di proteggere le donne dalla violenza domestica. Chi sarà ritenuto colpevole di strangolamento non letale intenzionale potrà essere condannato a un massimo di cinque anni di carcere, mentre chi provoca lesioni personali gravi alla vittima attraverso lo strangolamento potrà rischiare fino a dieci anni di reclusione.

Queste modifiche alla legislazione penale, note come "Joy's Law", sono state ispirate dalla tragica vicenda di Joy Rowley, trovata morta nella sua casa di Rye nell'ottobre del 2011. Il suo ex partner, James Mulhall, fu condannato a 19 anni di carcere dopo essersi riconosciuto colpevole del suo omicidio. Prima della morte di Joy, Mulhall era stato protagonista di diversi episodi di violenza domestica nei suoi confronti.

Alcune ricerche indicano che chi sopravvive a uno strangolamento non letale da parte di un partner ha una probabilità sette maggiore di rimanere vittima di lesioni gravi o gravissime o di perdere la vita ad opera di quella stessa persona.

Il ministro della Giustizia del Victoria, Jaclyn Symes, ha dichiarato che le nuove leggi aiuteranno a proteggere un maggior numero di donne: "Lo strangolamento non letale raramente è un evento isolato, spesso rivela un comportamento coercitivo e di controllo in corso e in escalation, soprattutto in contesti di violenza domestica". Il portavoce dell’opposizione statale alla Giustizia, Michael O'Brien, ha accolto con favore le modifiche, affermando che la "Joy's Law" offrirà una maggiore protezione a tutte le donne del Victoria.

Le nuove normative non si applicheranno nei casi in cui lo strangolamento non letale avviene durante un'attività sessuale consensuale.

Anche il New South Wales e il South Australia stanno rivedendo le proprie leggi in materia di strangolamento, con l'obiettivo di punire in modo più severo la violenza domestica.