VALGRANDE-PAJARES (SPAGNA) - È la Vuelta delle sorprese, è la corsa roja delle rivelazioni. Nell’inferno Cuitu Negru è stato Pablo Castrillo ad inventarsi un vero capolavoro, tra una salita infinita e delle pendenze proibitive anche per i migliori della classe.

Lo spagnolo ha trionfato nella quindicesima tappa, la Infiesto - Valgrande-Pajares di 143 chilometri, con un’azione aggressiva nonostante le rampe finali. I muri conclusivi hanno spaccato il gruppo degli uomini di classifica, arrivati col contagocce: Primoz Roglic, ancora impegnato nella missione remuntada, ha rosicchiato altri secondi preziosi a Ben O’Connor, che resta in maglia rossa ma con 1’03” di vantaggio sullo sloveno.

Non una giornata fortunata per il capitano della Bora che a causa di una scia prolungata con l’ammiraglia ha ricevuto 20” di penalità. Una situazione comunque scomoda per l’australiano, ma il giorno di riposo potrebbe aiutare a smaltire scorie e fatiche. Chi si aspettava una corsa di tattica e di gestione è rimasto deluso.

Tra scatti e attacchi la fuga è riuscita a concretizzarsi soltanto a metà gara quando un drappello di 21 uomini è riuscito a trovare il vantaggio necessario per distanziare il gruppo principale.

Col passare dei chilometri sono rimasti in quattro a fare l’andatura in testa: Sivakov (Uae Emirates), Vlasov (Red Bull-Bora-Hansgrohe), Pacher (Groupama-FDJ) e Castrillo (Equipo Kern Pharma) si sono giocati la vittoria di tappa con lo spagnolo della Equipo Kern Pharma, già vincitore a Manzaneda, che ha fatto il vuoto con due scatti incredibili.

“Eravamo già soddisfatti della prima tappa vinta - ha dichiarato il vincitore della 15a frazione -, questa vittoria significa molto per noi. Sembrava una salita impossibile con queste rampe, nel finale sono riuscito a fare l’ultimo attacco decisivo”. Secondo tra la nebbia delle Asturie Aleksandr Vlasov (12”), terzo Pavel Sivakov, arrivato con un distacco di 31”.

Nelle retrovie è stata la T-REX - Quick-Step a prendere il comando delle operazioni per permettere a Mikel Landa di recuperare posizioni in classifica: lo scatto del corridore iberico ha stappato la corsa, Primoz Roglic è riuscito a staccare ancora una volta (insieme ad Enric Mas), la maglia rossa Ben O’Connor. Il vantaggio ora è minimo: 1’03” sullo sloveno e 2’23” sul capitano della Movistar che nel giro di una settimana hanno di fatto dimezzato lo svantaggio.

“Sì sono ottimista - ha dichiarato la maglia rossa -, è stata una delle salite più dure. Domani cercherò di riposarmi, poi vedremo cosa fare. Sono dieci giorni che sono leader della classifica generale, sono felice per me ma anche per i compagni di squadra”.

Nelle altre classifiche non cambia nulla, Wout Van Aert resta sia in maglia verde che in maglia a pois (martedì verrà indossata da Jay Vine), il miglior giovane è invece Florian Lipowitz.

Domani ultimo giorno di riposo a Oviedo, poi la sedicesima tappa, la Luanco-Lagos de Covadonga di 181.5 chilometri: altro arrivo complicato, sempre in salita, con un’ascesa di oltre 12 chilometri al 6,9%, con punte massime del 15%. Chissà se lo sloveno, nonostante la penalizzazione che riapre nuovamente tutto, riuscirà a compiere il sorpasso e a strappare definitivamente la maglia rossa all’australiano.

CLASSIFICA GENERALE:

1. Ben O'Connor AUS (Decathlon AG2R La Mondiale Team) in 60h19'22

2. Primoz Roglic SLO (Red Bull Bora-Hansgrohe) a 1'03

3. Enric Mas ESP (Movistar Team) a 2'23

4. Richard Carapaz ECU a 2'44

5. Mikel Landa ESP a 3'05

6. Florian Lipowitz GER a 4'33

7. David Gaudu FRA a 4'39

8. Carlos Rodriguez ESP a 4'40

9. Mattias Skjelmose DEN a 4'51

10. Pavel Sivakov FRA a 5'12"