CANBERRA – I pazienti australiani colpiti dal cancro hanno tassi di sopravvivenza migliori rispetto a qualsiasi altro Paese del mondo con alti livelli di reddito. Lo rivela uno studio globale pubblicato sulla rivista scientifica Lancet Oncology, che ha riesaminato i dati relativi a ben 3,9 milioni di casi di cancro in Australia, Nuova Zelanda, USA, Gran Bretagna, Canada, Norvegia, Irlanda e Danimarca. Lo studio, condotto dall’International Benchmarking Partnership ha comparato i tassi di sopravvivenza dopo un anno e dopo cinque anni dalla diagnosi per sette diversi tipi di tumore: all’intestino, all’esofago, al pancreas, allo stomaco, al retto, ai polmoni e alle ovaie.
L’Australia ha avuto i tassi di sopravvivenza più alti in tutte le categorie, tranne quelle relative al cancro ai polmoni e alle ovaie. Per il tumore all’esofago il tasso di soravvivenza dopo cinque anni è del 23,5%, per il tumore allo stomaco del 32,8% e per quello al colon ben il 70,8%. La stessa percentuale è stata registrata per il cancro al retto, mentre per quello al pancreas non ha superato il 14,6%.
Tutti i Paesi oggetto dello studio hanno mostrato miglioramenti nella sopravvivenza dei pazienti oncologici nel corso del periodo temporale coperto dai dati esaminati, che va dal 1995 al 2015.
I tassi di sopravvivenza più bassi sono stati registrati in Gran Bretagna per quasi tutti i tipi di cancro tranne per il tumore all’esofago e alle ovaie, con record negativi rispettivamente in Danimarca e Irlanda.
“Il segreto delle nostre ottime percentuali di sopravvivenza si può far risalire ai procedimenti per lo screening e la diagnosi precoce dei tumori”, ha detto il direttore esecutivo del Cancer Council Australia, Sanchia Aranda, che ha spiegato: “In Australia i medici generici possono scrivere impegnative per i pazienti per una vasta gamma di indagini cliniche, mentre in luoghi come la Gran Bretagna questo è possibile solo dopo essere stati segnalati a uno specialista.
È per questo motivo che possiamo individuare l’esistenza di un tumore molto prima”.
Il portavoce del Cancer Council, però, ha fatto notare che anche in Australia esiste una forte differenza nei tassi di sopravvivenza a seconda delle fasce di ricchezza della popolazione: “Le persone nei gruppi socioeconomici meno abbienti hanno tassi di partecipazione ai programmi di screening - come quello per il tumore all’intestino - molto più bassi rispetto alle persone con redditi più alti”.