BRUXELLES - Il primo e più arduo compito del governo che si andrà a formare in questi giorni, sempre che si riuscirà a portare fino in fondo la complessa trattativa tra Movimento 5 Stelle e Pd, sarà quello di definire la manovra finanziaria del prossimo anno, che andrà già presentata a Bruxelles in una prima stesura il 15 ottobre e che poi dovrà essere approvata definitivamente in Parlamento, dopo il dialogo con l’Ue, entro il 31 dicembre.
I tempi dunque sono strettissimi, soprattutto perché nel difficile compito di chi sederà al ministero dell’Economia, c’è quello di sterilizzare le clausole di salvaguardia per evitare l’aumento dell’Iva. Un impegno da 23 miliardi per il prossimo anno che pesa sugli spazi di manovra per la finanziaria. Alla fine della scorsa settimana, parlando proprio di questo scoglio che sembra gigantesco, il ministro del Tesoro ancora in carica Giovanni Tria, che il M5s vorrebbe lasciare al suo posto anche in un nuovo esecutivo, ha però tranquillizzato l’ambiente, sostenendo che “l’aumento dell’Iva si può disinnescare”, perché “i conti vanno meglio del previsto”. Secondo il titolare del Tesoro infatti “ci sono margini di manovra. Anche a leggi vigenti, senza altre misure, - spiega Tria - il deficit per il 2020 sarebbe sostanzialmente inferiore al 2,1 % del prodotto lordo (Pil) previsto nel Documento di economia e finanza di aprile scorso. Siamo molto sotto quel livello. È il risultato di una politica di bilancio che ha permesso di portare avanti i programmi voluti dalle forze politiche, ma mantenendo i saldi di bilancio sotto controllo”.
Il prossimo governo italiano dunque potrà partire non solo da una buona base, ma anche da una cornice europea che va lentamente aprendosi all’idea di adottare politiche economiche più espansive. La crisi che sta investendo al Germania infatti, sta mettendo in discussione la rigidità sulle politiche di bilancio e i vertici di Bruxelles guardano con favore alla nascita di un governo tra M5s e Pd, verso il quale potrebbero dimostrare maggiori aperture. Una svolta che avrebbe anche la copertura della Bce, come annunciato da Draghi. Ed è per questo che Tria si è mostrato positivo: “Il deficit non è un tabù”, ha detto, assicurando che “sui conti l’Italia potrà muoversi con molta calma, anche perché si riapre il dibattito in Europa”.