NAPOLI - Napoli-Verona può aspettare nella conferenza stampa di Antonio Conte. A prendersi la scena è la richiesta di cessione di Kvaratskhelia già in questa sessione di mercato. Il tecnico azzurro non si tira indietro quando i giornalisti insistono sulla situazione che riguarda il futuro dell’attaccante georgiano.
“Non mi sottraggo a domande scomode - ha iniziato l’allenatore leccese -. Non amo dire bugie. Stiamo parlando di un calciatore importante. Questa estate, quando ho parlato con il presidente, visto che già c’erano le partenze di Zielinski e Osimhen, volevo avere delle certezze tecniche. Perché serve anche la qualità dei giocatori oltre che il lavoro. Ho preteso dal presidente che alcuni calciatori venissero confermati, e tra questi c’era Khvicha, che come sapete tutti quanti voleva essere ceduto e non era l’unico che voleva andare via. Ho dovuto subito convincere all’epoca a rimanere i giocatori che ritenevo fondamentali. Sono molto contento di essere riuscito a tenerli e loro sono molto contenti di sposare questo progetto”.
In estate il discorso era diverso. In inverno Conte ha dovuto alzare bandiera bianca di fronte alla volontà del georgiano. “Kvara ha chiesto al club di essere ceduto - ha proseguito il tecnico -. Mi è stato riferito questo, ho parlato col calciatore che mi ha confermato la decisione”.
“Personalmente provo una grande delusione, perché sono stato sei mesi cercando di farlo sentire al centro del progetto. Con lui si poteva fare qualcosa di importante, e col club c’era un contratto che poteva essere rinnovato. E ora siamo tornati al punto di inizio. C’è grande delusione, prendo le cose di petto e penso di non essere stato così incisivo a convincere le due parti ad andare avanti insieme. Oggi mi trovo in un punto in cui devo fare un passo indietro. Non posso tenere con le catene chi non vuole rimanere. Ho avuto sei mesi per convincere le parti a trovare una soluzione. È stato un fulmine a ciel sereno, ma faccio un passo indietro ed è giusto che la situazione la risolvano loro: il club, Kvara e il suo entourage. Non voglio che si pensi che se Kvara resta io ho messo veto o l’ho costretto a rimanere. Kvara non è disponibile e vedremo cosa accadrà in futuro. Andiamo a perdere comunque un calciatore importante”.
Questa situazione del georgiano potrebbe avere delle ripercussioni sul prosieguo del campionato. Ma Conte la pensa diversamente: “Noi non dobbiamo farci distrarre da niente e da nessuno. Io ho grande fiducia in questi giocatori, e colgo l'occasione di salutare sia Caprile che Folorunsho. Hanno chiesto entrambi di andare via per giocare. Abbiamo trovato dei sostituti che riteniamo essere all’altezza. Io non vedo l’ora che finisca gennaio, perché è inevitabile che il mercato crea qualche problema”.
Intanto bisogna sfidare il Verona che all’andata vinse 3-0. “Ha fatto 7 punti nelle ultime 4 partite - ha evidenziato Conte -. Ci sono tante situazioni che devono far rizzare le antenne belle alte. È la prima di ritorno e dobbiamo partire nella giusta maniera”. Tornando a Kvara c’è da capire chi lo potrà sostituire.
Conte ancora non ha idea: “È una cosa molto fresca. È un fulmine a ciel sereno. Io sono molto concentrato sul Verona e cerco di trasmettere questo ai ragazzi. Adesso è importante questo e non gli acquisti e le vendite. Cerchiamo di mettere fieno in cascina perché è troppo importante per noi. Oggi lui è un giocatore del Napoli, poi vedremo. Io ho fatto quello che dovevamo fare, e ho fatto fin troppo”.
L’emergenza non è rientrata. L’unica bella notizia è il rientro di Politano. “Sono fuori Kvara, Buongiorno e Olivera - ha chiarito Conte -. Gli altri sono tutti disponibili. Pensavamo di poter recuperare Olivera, ma è il polpaccio e bisogna essere molto prudenti. C’è l’opportunità per un calciatore come Spinazzola di riconfermarsi. Ha fatto un’ottima partita contro la Fiorentina”. Senza Kvara potrebbero cambiare le ambizioni del Napoli.
“Oggi rimanere fermi su delle posizioni potrebbe essere peggiorativo - ha detto ancora Conte -. A inizio anno era tabula rasa. C’era un libro da scrivere su dei fogli che erano bianchi. Sono passati 6 mesi e qualcosa lì sopra è stato scritto. Io mi devo concentrare molto sul discorso calcistico, per valorizzare il più possibile la rosa che ho a disposizione. Non possiamo incatenare nessuno qui. Nel caso in cui Kvara rimarrà deve sapere che io non c’entro più niente e la situazione la risolve con il club e il suo entourage. Io da questa situazione mi sono tirato fuori. C’è un rischio mentale? Non voglio alibi. Il percorso che stiamo facendo ormai è iniziato ed è lì. Una cosa che ci tengo a sottolineare, e lo feci anche alla mia presentazione. A me piacerebbe fare in modo che il Napoli non venga più visto come una squadra di passaggio. Vorrei che i calciatori siano orgogliosi di vestire questa maglia, e rendere orgogliosi i tifosi. Napoli come squadra di passaggio non è nei miei obiettivi. A buon intenditore poche parole”.