La sentenza condanna l’ex sindaco a quasi il doppio dei 7 anni e 11 mesi chiesti dall’accusa. Lucano era stato chiamato a rispondere dei reati di associazione a delinquere, truffa, concussione, falsità ideologica, peculato e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Michele Permunian, pubblico ministero, nel corso della requisitoria aveva affermato che: “A Riace comandava Lucano. Era lui il dominus assoluto, la vera finalità dei progetti di accoglienza a Riace era creare determinati sistemi clientelari. Lucano ha fatto tutto questo per un tornaconto politico-elettorale e lo si evince da diverse intercettazioni. Contava voti e persone. E chi non garantiva sostegno veniva allontanato”.
Dopo la lettura della sentenza Lucano ha commentato: “Questa è una vicenda inaudita. Sarò macchiato per sempre per colpe che non ho commesso. Mi aspettavo una assoluzione”.
Dopo il verdetto emesso dal tribunale di Locri sono seguite le dichiarazioni di opposto carattere arrivate da Pd e Lega. Enrico Letta, segretario Pd, ha commentato, prendendo le difese dell’ex sindaco: “Sono esterrefatto". Posizione opposta quella di Matteo Salvini, che, riferendosi, senza citarlo direttamente, al caso Morisi ha sottolineato: “Altro che dare la caccia agli omosessuali nella Lega, la Sinistra in Calabria candida condannati a 13 anni di carcere. Guadagnava illecitamente sulla gestione degli immigrati, paladino dei radical chic”.
Mimmo Lucano, che aveva riscosso una notevole popolarità per le iniziative di accoglienza dei migranti irregolari che attraversavano il Mediterraneo, era stato tratto in arresto il 2 ottobre 2016 nell’ambito di un’inchiesta della Guardia di Finanza in merito a presunte irregolarità nella gestione del sistema d’accoglienza dei migranti ed uso illecito dei fondi erogati dall’Unione Europea.
La sentenza, oltre alla pena carceraria, ha predisposto la restituzione della somma di 500mila euro in relazione ai finanziamenti ricevuti dal Governo Italiano e dalla Ue.