SYDNEY –  Questa decisione è stata presa in seguito a un’indagine sulle uccisioni a sfondo omofobo, che ha portato alla luce gravi lacune e negligenze nelle indagini condotte dalla polizia.

L’inchiesta ha esaminato 32 casi di omicidi sospetti avvenuti tra il 1970 e il 2010, rilevando che in 25 di questi il pregiudizio contro la comunità LGBTQI potrebbero essere stati un fattore determinante. Come risposta, il governo del NSW ha dichiarato che attuerà tutte le 19 raccomandazioni del rapporto finale dell’inchiesta, sette delle quali riguardano casi specifici, mentre le altre 12 sono relative a pratiche investigative e di gestione dei dati.

Quattro dei casi irrisolti - quelli di Scott Miller, Paul Rath, Richard Slater e Carl Stockton - potrebbero essere soggetti a nuove indagini, dopo che l’inchiesta ha scoperto nuove prove. Gli investigatori lavoreranno con l’ufficio del medico legale per valutare se queste nuove inchieste siano giustificate.

Un aspetto fondamentale delle raccomandazioni è la formazione aggiuntiva e continua che i poliziotti riceveranno per migliorare le interazioni con la comunità LGBTQI. La polizia condurrà inoltre un’ulteriore indagine su tutti gli omicidi irrisolti tra il 1970 e il 2010, valutando le prove ancora disponibili per eventuali nuove analisi forensi, grazie ai recenti progressi tecnologici.

Durante l’inchiesta, sono emerse gravi carenze nelle pratiche di registrazione dei dati da parte della polizia, che hanno portato alla perdita, alla distruzione o al mancato reperimento di prove cruciali. 

Un comunicato del governo del New South Wales ha sottolineato l’importanza di onorare le vittime e i sopravvissuti le cui testimonianze hanno avuto un ruolo significativo nell’inchiesta: “È stato istituito un gruppo di lavoro per sviluppare un processo di revisione di tutti gli omicidi irrisolti dal 1970 al 2010: questo contribuirà anche a identificare i reperti da sottoporre o ripresentare per i test forensi,” si legge nella dichiarazione.

Penny Sharpe, ministro laburista e prima donna dichiaratamente omosessuale nel Parlamento del New South Wales, ha definito l’inchiesta come “un passo cruciale” per riconoscere il ruolo che i governi hanno avuto in queste tragedie. “Nei decenni passati, le istituzioni del governo del New South Wales hanno stabilito uno standard che non solo tollerava l’ineguaglianza e l’ingiustizia, ma le alimentava e talvolta vi partecipava”, ha dichiarato.

Ha poi concluso: “Abbiamo fondamentalmente fallito con le vittime di questi crimini d’odio e le loro famiglie, e non possiamo mai più permettere che accada”.