VERONA - Il Tribunale veronese ha condannato nei giorni scorsi  Banco BPM a risarcire il danno causato a un investitore dalla compravendita di diamanti di Intermaket Diamond Business. Lo hanno reso noto gli avvocati Vincenzo e Camilla Cusumano, sottolineando che “questo è il primo provvedimento in assoluto in Italia”. La vicenda riguarda un investitore indotto dalla banca (ex Banco Popolare, ora appunto Banco BPM) ad acquistare diamanti proposti come il classico “bene rifugio”. 
“I diamanti - hanno evidenziato i legali - erano venduti a un prezzo circa quattro volte il reale valore e l’azienda in questione, per convincere gli investitori sulla convenienza dell’operazione, provvedeva a pubblicare finte quotazioni, che poi si sono rivelate essere pagine pubblicitarie a pagamento”. La sentenza del giudice del Tribunale di Verona Massimo Vaccari ha riconosciuto all’investitore il risarcimento completo del danno (quantificato in 32.000 euro), ovvero la differenza tra il reale valore dei diamanti e il prezzo pagato. 
Non è stato invece riconosciuto alcun danno morale. “La sentenza - hanno sottolineato ancora i due legali - accerta la piena responsabilità della banca che faceva di intermediaria tra il cliente e IDB promuovendo l’acquisto di diamanti in cambio di laute commissioni”. Per Vincenzo e Camilla Cusumano quella del Tribunale scaligero “è una decisione che finalmente accerta anche in sede giudiziale quello che l’Antitrust aveva già accertato con la decisione del 30 ottobre 2017, cioè che la Banco BPM era direttamente responsabile delle pratiche scorrette e decettive di vendita dei diamanti”. Banco BPM è un gruppo bancario italiano di origine cooperativa, presente in tutta Italia con l’eccezione dell’Alto Adige, operativo dal 1º gennaio 2017, caratterizzato da un forte radicamento locale. Il gruppo è il terzo gruppo bancario italiano più grande.