WASHINGTON - La scorsa settimana, Trump ha imposto una tariffa minima del 10% su tutte le importazioni, con aliquote ancora più alte per 60 Paesi definiti i “peggiori trasgressori”. La tariffa del 10% è entrata in vigore sabato, mentre quelle personalizzate saranno attive a partire da mercoledì.
Secondo il segretario al Commercio Howard Lutnick, oltre 50 Paesi si sono già messi in contatto la Casa Bianca per discutere riduzioni. “Tutti sanno che se ne sono approfittati per anni, e ora è finita”, ha dichiarato Lutnick ospite di CBS News.
Lutnick ha chiarito che le tariffe non verranno dilazionate: “Il presidente ha parlato chiaramente: le tariffe arriveranno”. Allo stesso tempo, Trump ha riferito di aver ricevuto chiamate da leader mondiali e dirigenti delle maggiori compagnie tecnologiche. “Tutti sono molto gentili, molto disponibili”, ha detto il presidente a bordo dell’Air Force One, aprendo alla possibilità di negoziati solo se i vari paesi ridurranno i loro deficit commerciali con gli Stati Uniti.
Nonostante ciò, Peter Navarro, consigliere per il Commercio, ha negato l’esistenza di negoziati in corso: “Questa non è una trattativa. È un’emergenza nazionale causata da decenni di frodi commerciali”.
Anche il segretario all’Agricoltura Brooke Rollins e il segretario al Tesoro Scott Bessent hanno rafforzato il messaggio: le tariffe sono uno strumento per “mettere l’America al primo posto” e applicare il “massimo leveraggio”.
Mentre Elon Musk auspica una “zona di libero scambio” tra Ue e Usa, i mercati stanno reagendo con violente oscillazioni. Il Dow Jones ha registrato le perdite consecutive più ingenti dal marzo 2020, ma Navarro ha rassicurato gli investitori: “Niente panico. Con Trump, il boom arriverà”.