NAPOLI - Ora che al Nord si spera in una inversione di tendenza grazie alle misure drastiche introdotte dal governo e ai primi segnali positivi che arrivano dal conteggio giornaliero dei contagi, è il Sud a temere l’onda di piena del virus. Il più agitato per la situazione sembra essere il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il quale, dopo aver invocato e ottenuto l’esercito per le strade a controllare il rispetto dei divieti, la scorsa settimana ha lanciato un drammatico grido d’allarme rivolto al governo di Roma.
A preoccupare non sono tanto i numeri, ancora molto lontani da quelli della Lombardia e delle altre regioni più colpite dal virus, quanto la capacità delle strutture sanitarie del Mezzogiorno di tenere botta a un’ondata di casi che potrebbe arrivare nei prossimi giorni, quando gli esperti ritengono che il Sud possa pagare dazio alla discesa nelle ultime due settimane di decine di migliaia di persone di ritorno dal Nord.
“Soprattutto perché - è la denuncia dei governatori di Campania e Puglia - da Roma non sarebbero ancora arrivati i dispositivi sanitari necessari per non combattere a mani nude contro il virus”. Va in questa direzione il grido d’allarme lanciato dal governatore De Luca che ha scritto al premier Conte sostenendo che “non solo la crisi non è in via di soluzione, ma che al Sud sta per esplodere in maniera drammatica”. “I prossimi dieci giorni – mette in guardia il presidente - saranno da noi un inferno. Siamo alla vigilia di un’espansione gravissima del contagio, al limite del sostenibile”.
E questo appunto per la mancanza di sufficiente materiale sanitario a disposizione degli ospedali: “Zero ventilatori polmonari; zero mascherine P3; zero dispositivi medici di protezione. A fronte di un impegno a inviare in una prima fase 225 ventilatori sui 400 richiesti, e 621 caschi C-PAP, non è arrivato nulla”.
A condividere le forti preoccupazioni di De Luca, è stato poi anche il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano: “Ho chiesto al governo di avere con urgenza forniture di Dpi, dispositivi di protezione e anche di reagenti per aumentare i tamponi in laboratorio”, scrive sulla sua pagina Facebook il governatore pugliese. “Ora anche qui in Puglia abbiamo bisogno della nostra parte e ho dovuto dirglielo con fermezza”, aggiunge. La Puglia ha chiesto 220 ventilatori e monitor per la terapia intensiva, fanno sapere dalla Regione, ma al momento ne ha ricevuti solamente nove.