ROMA – Il ministro degli esteri, Antonio Tajani, continua a sostenere la sua contrarietà rispetto all’uso di armi fornite all’Ucraina in territorio russo.  

“Noi oggi voteremo al Parlamento Europeo ‘no’ all'emendamento che prevede l'utilizzo delle armi al di fuori del territorio ucraino in sintonia con quello che ha sempre deciso il governo”, ha detto Tajani, spiegando che la decisione è presa “in sintonia con le scelte del Consiglio affari esteri, che non ha approvato la proposta di Borrell di usare le armi fuori dal confine. Voteremo a favore della risoluzione e sostegno dell'Ucraina, questo sì”. 

“Poi ogni paese naturalmente può fare ciò che vuole perché si tratta di accordi bilaterali. Noi siamo dalla parte della Ucraina. Ecco perché voteremo sì e continueremo ad aiutarla politicamente, finanziariamente e anche militarmente, ma non siamo in guerra con la Russia, e grande prudenza c'è anche da parte degli Stati Uniti”, ha aggiunto. 

“Io comprendo bene le ragioni degli ucraini ma noi dobbiamo, come italiani, lavorare per la pace. Io sono favorevole a una conferenza di pace che veda anche la partecipazione, come ha detto lo stesso Zelensky dei russi e dei cinesi purché non arrivino i russi con una soluzione preconfezionata. Non si può concludere con la resa dell'Ucraina, questo mi pare ovvio”, ha proseguito il ministro, a margine della conferenza stampa di presentazione dei Consiglieri comunali di Roma Capitale, Rachele Mussolini e Francesco Carpano, alla Camera dei deputati.  

Per quanto riguarda il Medio Oriente, il ministro degli Esteri ha ribadito che “siamo molto preoccupati dal crescendo della situazione. Io stasera sarò a Parigi per fare il punto. Il quintetto si riunisce e vediamo se si possono adottare iniziative, noi continuiamo a lavorare insieme per la pace, il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi”.  

“Stiamo spingendo in Iran per evitare una escalation” e “ovviamente anche a Israele mandiamo messaggi di prudenza”, ha concluso Tajani.