ANKARA - “È arrivata un’altra dichiarazione da parte di questi ambasciatori che cita il loro impegno rispetto all’articolo 41 della Convenzione di Vienna e credo che ora saranno più cauti”.

Lo ha annunciato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan dopo avere definito “inaccettabile” la dichiarazione dei diplomatici occidentali, tra cui gli ambasciatori di Usa, Germania e Francia.

Nel suo discorso, pronunciato al termine di una riunione di governo, il leader di Ankara è tornato ad attaccare l’appello dei diplomatici stranieri a sostegno del filantropo Kavala, detenuto da oltre quattro anni, parlando di “dichiarazioni infondate e irrispettose” e denunciando un attacco “contro la sovranità e il sistema giudiziario” del suo Paese.

“La magistratura turca non prende ordini da nessuno, non tollereremo le interferenze di un gruppo di ambasciatori. Questa mancanza di rispetto doveva ricevere una risposta [ed era] mio dovere di rispondere, a nome della mia nazione e del mio Paese”, ha aggiunto Erdogan.

Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli. ha criticato le dichiarazioni di Erdogan parlando di una “deriva autoritaria del governo turco”.

Nel frattempo, la lira turca ha toccato l’ennesimo record negativo. La valuta nazionale turca si è svalutata di oltre il 2% in un giorno arrivando a sfondare la barriera di un dollaro per 9,80 lire turche e di un euro per 11,40 lire.

Gli ultimi record negativi toccati con l’apertura dei mercati dalla lira turca si sono registrati mentre è atteso, secondo fonti citate dall’agenzia Reuters, un taglio al 16% degli interessi sui prestiti da parte delle banche statali turche in linea con la scelta della Banca centrale di abbassare di 200 punti base i suoi tassi di riferimento.

Tra le banche interessate ci sarebbe anche Halk Bank, coinvolta in un’inchiesta negli Usa con l’accusa di aver contribuito a creare uno schema per evadere le sanzioni americane contro l’Iran.