Storico baluardo commerciale di Melbourne fin dal lontano 1878, il Queen Victoria Market (QVM) ha vissuto mesi di tensione culminati nello sciopero dei commercianti di frutta e verdura.

Gli esercenti hanno manifestato apertamente il loro disappunto nei confronti della gestione del mercato da parte di City of Melbourne e della società esterna incaricata, denunciando “inefficienza” e “cattiva gestione finanziaria”.

Al centro della contestazione, l’introduzione di costi aggiuntivi per l’elettricità e lo smaltimento dei rifiuti, precedentemente inclusi nelle tariffe di locazione.

Le preoccupazioni dei commercianti si sono concentrate sul potenziale aumento dei prezzi al dettaglio, con il timore di rendere meno accessibile il mercato a fasce importanti della popolazione come studenti, pensionati e lavoratori a basso reddito.

Rocco Tripodi, proprietario di Queen’s Harvest, attività familiare che opera ormai da tre generazioni all’interno del QVM, aveva espresso chiaramente la filosofia del mercato: “Il nostro obiettivo è sempre stato quello di offrire prodotti freschi e di prima qualità a prezzi convenienti: è questo il vero significato di un mercato”.

Dopo mesi di trattative e negoziazioni, l’amministratore delegato del QVM, Matt Elliott – che aveva espresso la sua “delusione per il comportamento di un piccolo numero di commercianti”, paventando “un impatto negativo sulla comunità degli esercenti e sui clienti” – sembra aver ascoltato le significative richieste dei suoi esercenti, dando inizio a un dialogo costruttivo. È stata difatti già accolta la proposta di eliminare le tariffe extra sui rifiuti.

“È decisamente positivo”, ha commentato Tripodi, sottolineando poi come sia stato creato anche un gruppo di lavoro congiunto tra amministrazione e commercianti.

“Saranno esercenti, esperti nel settore dei rifiuti, della sostenibilità a collaborare per minimizzare i costi del mercato il più possibile – ha spiegato –. C’è un accordo iniziale al quale lavoreremo fino alla metà di quest’anno, all’inizio di luglio; poi faremo le nostre valutazioni in modo da proporre iniziative che possano ridurre i costi”.

Alcuni membri della famiglia Tripodi, proprietari di Queen’s Harvest e Market Juice, da sinistra: Natalie, Giovanni, Annmarie e Rocco

Il coinvolgimento diretto dei commercianti nella ricerca di soluzioni sostenibili rappresenta quindi un aspetto chiave del nuovo percorso intrapreso.

“Ci saranno riunioni di brainstorming in cui poter presentare soluzioni concrete – ha specificato Tripodi –. Sappiamo, ad esempio, che gli agricoltori hanno necessità di mangime per il bestiame. I rifiuti organici prodotti dal mercato potrebbero essere destinati a loro, anziché andare in discarica – che costa tanto; per un contadino, quei rifiuti possono diventare fertilizzante naturale”.

“Non è una vittoria solo per i commercianti, lo è per tutte le parti”, ha aggiunto.

Dopo due scioperi e la minaccia di un terzo, l’amministrazione del QVM si è sentita “costretta ad ascoltare” le istanze dei commercianti.

“Tutti vogliono lavorare e nessuno vuole danneggiare il mercato, che è nostro sostentamento, o i nostri clienti. Trascorriamo più della metà della nostra vita al QVM e amiamo il nostro lavoro – ha dichiarato Tripodi –. Siamo lieti che abbiano portato quest’offerta sul tavolo delle trattative”.

Tuttavia, gli ulteriori costi relativi all’energia elettrica sono ancora oggetto di negoziazione, nonostante secondo i commercianti “sia già inclusa negli accordi di affitto”.

“Cercheremo di raggiungere un accordo – ha aggiunto –: se separeranno la tariffa dell’elettricità dalla quota d’affitto, dovranno necessariamente ridurre la quota di partenza perché include già i costi dell’energia. Con spirito di buona volontà, continueremo a collaborare con la direzione prima di dover intraprendere ulteriori azioni”.