CANBERRA - In occasione del primo anniversario dell’attacco di Hamas contro Israele, il primo ministro australiano Anthony Albanese ha cercato di unire il Parlamento in una condanna unanime della violenza del gruppo terrorista. Tuttavia, i tentativi di far passare una mozione bipartisan si sono scontrati con l’opposizione, riflettendo le crescenti tensioni politiche su un tema sempre più divisivo.
Poche ore fa, in Aula, Albanese ha presentato una mozione alla Camera dei Rappresentanti per condannare l’attacco del 7 ottobre 2023, in cui circa 1.200 persone hanno perso la vita e almeno 250 sono state prese in ostaggio da Hamas, un gruppo riconosciuto come organizzazione terroristica dall’Australia. La mozione includeva anche un appello per il rilascio immediato degli ostaggi israeliani ancora detenuti e un riconoscimento delle vittime civili palestinesi uccise a Gaza e della crisi umanitaria che sta devastando la Striscia.
“Quest’anno deve essere sembrato un’eternità crudele”, ha dichiarato Albanese, esprimendo il suo dolore per la perdita di vite civili. “Il numero di persone innocenti che hanno perso la vita in quest’ultimo anno è una tragedia di proporzioni orribili. Tanto è stato perso, cari sepolti. Ci uniamo a loro nel loro dolore”.
Il primo ministro ha anche colto l’occasione per condannare con forza l’antisemitismo, descrivendolo come “un veleno” che non deve essere tollerato. Ricordando la brutalità dell’attacco, Albanese ha sottolineato la “crudeltà e la freddezza” con cui è stato eseguito, affermando: “Pensiamo a tutti coloro le cui vite e il cui futuro sono stati strappati quel giorno”.
Nel suo discorso, Albanese ha anche lanciato un monito a chiunque intendesse portare bandiere di Hamas o Hezbollah durante le manifestazioni che continuano a svolgersi nelle principali città d’Australia. “Questi simboli non sono accettabili – ha detto il Primo ministro -. Sono simboli di terrore. Sono illegali e non saranno tollerati qui”.
Nonostante le parole forti di Anthony Albanese, la mozione non è riuscita a raccogliere il consenso dell’opposizione, il cui leader, Peter Dutton, ha duramente criticato Albanese, accusandolo di strumentalizzare la questione per mero ritorno politico.
“Oggi era il giorno in cui questo Parlamento doveva commemorare solennemente il tragico evento in cui 1.200 persone hanno perso la vita, e questa è la posizione che abbiamo presentato alla Camera - ha dichiarato Dutton -. Abbiamo proposto una posizione ragionevole, e il primo ministro l’ha respinta per il proprio tornaconto politico”.
Il parlamentare laburista, di origini ebraiche, Josh Burns ha invece parlato del dolore provato proprio dalla comunità ebraica: “Troppe vite innocenti sono state spezzate in un istante il 7 ottobre. Non possiamo permettere che l’odio e il terrore prendano piede nelle nostre strade”.
Anche il deputato liberale Julian Leeser, anch’egli ebreo come Burns, ha espresso tutto il suo rammarico per l’incapacità di sostenere la mozione, sottolineando che il suo partito non poteva accettare un cessate il fuoco che avrebbe permesso a organizzazioni terroristiche come Hamas di riorganizzarsi e continuare ad attaccare civili innocenti. Leeser ha inoltre criticato il Partito Laburista per non aver avviato un’indagine giudiziaria sull’antisemitismo nelle università australiane, che a suo avviso ha permesso la diffusione di idee pericolose contro gli ebrei.
Nel frattempo, più di 1.200 australiani, residenti permanenti e membri delle loro famiglie sono stati evacuati dal Libano, mentre il governo federale continua a invitare i propri concittadini a lasciare il Paese. Sei voli governativi hanno trasportato, in totale sicurezza, persone vulnerabili, mentre quasi altri quattromila si sono registrati per poter rientrare in Australia, con priorità concessa per i passeggeri più a rischio e per gli sfollati. La massiccia campagna di bombardamenti israeliana ha ucciso oltre 1.400 persone in Libano e ha lasciato senza casa 1,2 milioni di persone.
Questa nuova fase del conflitto tra Israele e i suoi vicini si è aperta dopo un anno di violenze nella Striscia di Gaza. Il 7 ottobre 2023, Hamas ha lanciato un attacco devastante contro Israele, causando la morte di 1.200 persone e sequestrando circa 250 ostaggi. La risposta israeliana è stata feroce, con bombardamenti che hanno ucciso oltre 41.000 persone a Gaza, lasciando gran parte della popolazione senza casa e in condizioni di fame.
In Australia, la comunità ebraica ha commemorato l’anniversario con veglie per ricordare le vittime e gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. I leader comunitari hanno avvertito di una crescita senza precedenti dell’antisemitismo nel Paese dopo gli eventi del 7 ottobre, chiedendo al governo federale di fare di più per fermare l’ondata di abusi e atti di odio.