MILANO - Il gruppo energetico italiano Eni e la compagnia petrolifera argentina Ypf, partecipata dallo Stato, hanno firmato oggi a Milano un memorandum d’intesa (MoU) per avviare una collaborazione strategica nello sviluppo del progetto Argentina Gnl. 

L’iniziativa punta a posizionare l’Argentina come fornitore affidabile a livello internazionale di questa risorsa – il gas naturale liquefatto (Gnl, appunto) – con l’obiettivo ambizioso di generare 30 miliardi di dollari in esportazioni entro il 2030.  

Nel contesto globale attuale, il Gnl è sempre più strategico: la sua domanda rappresenta oggi oltre un terzo del commercio mondiale di gas naturale e si prevede che raddoppierà entro il 2050.   

È infatti tra gli obiettivi principali di Ypf sviluppare la produzione di gas naturale liquefatto del giagimento di Vaca Muerta, che sarà fondamentale per la transizione energetica: il Gnl, infatti, può essere combinato con l’idrogeno e utilizzato senza necessità di modificare l’infrastruttura attualmente esistente. 

L’accordo è stato siglato dall’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, e dal presidente e Ceo di Ypf, Horacio Marín, al termine di un incontro ufficiale, tenutosi stamani nel capoluogo lombardo e prevede lo studio congiunto di tutte le fasi del progetto integrato. 

Il giacimento di Vaca Muerta rappresenta la seconda riserva non convenzionale di gas al mondo e Ypf ne è il principale operatore. 

Il modello produttivo prevede che i giacimenti destinati ad alimentare gli impianti siano gestiti sotto il controllo diretto di Ypf e separati dal circuito per uso interno, ma Eni parteciperà alla costruzione dell’infrastruttura e all’esportazione del gas. 

“Siamo estremamente lieti di firmare questo accordo con Eni, che ci consentirà di accelerare i tempi del progetto Argentina Gnl. Stiamo riscontrando un notevole interesse a livello globale, sia da parte delle principali società di produzione che da Paesi interessati ad acquisire il gas di Vaca Muerta”, ha dichiarato Horacio Marín. 

Eni ha espresso interesse non solo per l’acquisto della materia prima, ma anche per una partecipazione attiva allo sviluppo degli impianti upstream, del sistema di trasporto e delle unità di liquefazione.  

“La scelta di Eni da parte di Ypf come partner strategico riflette la competenza distintiva che abbiamo maturato nei progetti Gnl in Congo e Mozambico, e il riconoscimento della nostra leadership globale nell’esecuzione di progetti basati su questa tecnologia”, ha affermato Claudio Descalzi.  

Il progetto prevede anche un’innovazione nella filiera energetica locale: verranno utilizzati giacimenti specialmente dedicati a questa risorsa, collegati tramite gasdotti esclusivi alle future unità di liquefazione, isolandoli così dal circuito per uso interno.  

La settimana scorsa, durante una presentazione a New York, Marín ha spiegato che questo approccio permetterà di ottimizzare la produzione e garantire un approvvigionamento più efficiente e sostenibile.