TEL AVIV - Un altro palco, costruito con una tavola di legno, è stato allestito anche nella giornata di sabato, a sud della Striscia di Gaza, a Khan Younis, come da copione i miliziani di Hamas si sono raccolti introno alla pedana posizionata in mezzo alle rovine per presentare gli ostaggi israeliani che avrebbero poi liberato.

Con in mano il certificato di rilascio, uno alla volta i prigionieri si sono presentati e hanno sfilato davanti alla folla, stavolta tenuta a distanza di sicurezza, dopo le scene drammatiche della scorsa settimana che hanno mostrato una folla pronta al linciaggio di Arbel Yehud e Gadi Moses, rilasciati giovedì scorso.

Ofer Calderon, il primo israeliano a essere liberato, è apparso dimagrito ma in buono stato di salute, dopo di lui Yarden Bibas, 35 anni, il padre dei due bambini Kfir e Ariel, di 2 e 5 anni, e marito di Shiri, che avrebbero dovuto tornare in libertà per primi e il cui destino non è ancora chiaro.

Apatico, distante, Yarden si è mosso lentamente in mezzo ai miliziani, nella prima prova di vita fuori dalla prigionia, inconsapevole della reale sorte dei figli e della moglie. Nel novembre 2023 i miliziani gli dissero - riprendendolo in un video poi reso pubblico - che la sua famiglia era morta in un bombardamento israeliano. 

Una volta arrivato in Israele, i familiari gli hanno riferito della “forte preoccupazione delle autorità” per i suoi cari, ma anche che l’Idf non ha trovato alcuna prova che la sua famiglia non sia più in vita. 

Dal porto di Gaza, invece, Hamas ha rilasciato Keith Siegel, un 65enne israelo-americano che si è presentato sul palco molto pallido e dimagrito. Dietro di lui un telo con la scritta, anche in inglese, “il sionismo nazista non vincerà”. 

Nello scambio con i rapiti, Israele ha scarcerato 183 detenuti palestinesi, di cui 18 stavano scontando l’ergastolo, secondo quanto riportato dalle autorità palestinesi. Oltre di loro 100 provenivano dalla Striscia ed erano stati arrestati dopo il 7 ottobre e trattenuti senza processo. 

Nei prossimi giorni altri dodici ostaggi vivi dovrebbero essere liberati a completamento della prima fase dell’accordo. In settimana dovrebbero inoltre iniziare i negoziati per la seconda parte del piano, che potrebbe portare al rilascio di altri 24 ostaggi ancora in vita. In cambio l’esercito israeliano dovrebbe ritirarsi completamente da Gaza, compreso il corridoio di Filadelfia al confine tra Gaza e l’Egitto.

Benyamin Netanyahu incontrerà, a Washington, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Netanyahu, primo leader straniero ad essere ricevuto alla Casa Bianca dopo il giuramento, parlerà della seconda fase dell’intesa con Hamas. Mentre si allarga a cinque Paesi il fronte arabo che non intende dare seguito all’idea di Trump di deportare i palestinesi fuori dalla Striscia durante la sua ricostruzione. 

Sul fronte interno, Netanyahu, insieme al ministro della Difesa Israel Katz ha annunciato sabato sera di aver scelto Eyal Zamir per sostituire l’attuale Capo di Stato Maggiore dell’Idf Herzi Halevi. Zamir, già direttore generale del ministero della Difesa israeliano, aveva in passato ricoperto il ruolo di vice-capo dell’Idf, capo del Comando Sud e segretario militare del primo ministro. 

Il Capo di Stato Maggiore uscente, Herzi Halevi, si è congratulato con Eyal Zamir, dicendosi “sicuro che saprà guidare l’Idf di  fronte alle sfide previste e gli auguro un grande successo.

Nelle prossime settimane completeremo un passaggio di consegne professionale e di alta qualità”.

Zamir subentrerà ad Halevi il prossimo 6 marzo, quando lui si sarà formalmente dimesso, in anticipo di dieci mesi rispetto alla fine del proprio mandato.