WASHINGTON – Meta alla prova della giustizia americana in un processo storico che potrebbe scuotere le fondamenta della Silicon Valley. Il procedimento che si è aperto in queste ore è anche il primo test per i rapporti fra Donald Trump e Mark Zuckerberg, che ha cercato di persuadere il presidente a bloccare il caso contro la sua società.
Accusata di aver mantenuto il monopolio sui social network acquisendo o annientando start up rivali, Meta potrebbe essere costretta in caso di sconfitta a separarsi da Instagram e WhatsApp, due delle sue più popolari applicazioni. La società di Zuckerberg respinge le accuse e afferma che nei social media la concorrenza è ampia con TikTok, Snap, Reddit e LinkedIn. Inoltre - è la tesi dei legali - le autorità americane hanno approvato in passato le sue acquisizioni di Instagram e WhatsApp e quindi non le ha ritenute dannose per i consumatori americani.
Il processo rappresenta il primo test dell’amministrazione Trump su un caso che riguarda una società tecnologica. Il procedimento potrebbe ridisegnare il perimetro della normativa antitrust americana, mettendo sotto un esame più attento le fusioni e le acquisizione. Una vittoria del governo - che ha ottenuto un’importante vittoria contro Google lo scorso anno - potrebbe avere effetti a catena per la Silicon Valley, dove le start up puntano a essere acquisite da aziende più grandi.
Mark Zuckerberg aveva offerto alla fine di marzo 450 milioni di dollari per patteggiare le accuse di monopolio con la Federal Trade Commission (FTC), che sono risultate nel processo contro Meta che si è aperto lunedì. Lo riporta il Wall Street Journal, citando alcune fonti, secondo le quali l’offerta era molto più bassa dei 30 miliardi chiesti dalle autorità americane.
Zuckerberg, che negli ultimi mesi ha mostrato di sostenere la nuova amministrazione, era apparso convinto che Donald Trump lo avrebbe appoggiato, ma alla fine non è stato così. Con l’avvicinarsi del processo, la Ftc aveva detto che non avrebbe patteggiato sotto i 18 miliardi ma Meta è arrivata a mettere sul piatto un massimo di quasi un miliardo.
I legali dell’amministrazione Trump hanno spiegato al giudice che sarebbe necessario uno ‘spezzatino’ della società, accusata di aver illegalmente monopolizzato il mercato dei social media con le acquisizioni di Instagram e WhatsApp.
“Per più di 100 anni, la politica americana ha insistito sul fatto che le aziende devono competere se vogliono avere successo. Il motivo per cui siamo qui è che Meta ha violato questo”, ha detto il legale della Federal Trade Commission, Daniel Matheson. Se il governo dovesse prevalere, ci sarà, con molta probabilità, lo spinoff di Instagram e WhatsApp.
Il processo dovrebbe durare due mesi e vedere salire sul banco dei testimoni, forse già in settimana, lo stesso amministratore delegato, Mark Zuckerberg, e l’ex manager Sheryl Sandberg.