BARI -Sono arrivati nella notte tra sabato e domenica al porto di Bari e poi accompagnati al Cara - Centro di accoglienza per richiedenti asilo - di Palese i 43 migranti, bengalesi ed egiziani, provenienti dal centro di Gjader in Albania, dopo che la Corte d’Appello di Roma non ha convalidato il loro trattenimento, rimettendo la decisione alla prossima pronuncia della Corte europea di Giustizia sui Paesi sicuri.

I migranti erano arrivati a Bari martedì scorso, dopo essere approdati a Lampedusa, a bordo dell’incrociatore della Marina Cassiopea, all’interno di un gruppo più ampio composto da 49 persone, poi sceso a 43 dopo un primo screening. 

“Il governo andrà avanti nella convinzione che il contrasto all’immigrazione irregolare che si avvantaggia dell’utilizzo strumentale delle richieste di asilo sia la strada da perseguire per combattere gli affari dei trafficanti senza scrupoli”, hanno sottolineato fonti del Viminale, secondo cui il Protocollo Italia Albania “è il modello da cui partire per la realizzazione di veri e propri hub regionali sui quali c’è stata piena convergenza da parte dei ministri europei”.

Sul tema, siano le strutture in Italia o in Albania, si sta sviluppando in Italia “una giurisprudenza che appare di corto respiro destinata a essere superata dagli eventi, visto che – ha sottolineato il ministero dell’Interno - le Corti di appello scelgono di rinviare alla Corte di giustizia europea sostanzialmente per prendere tempo, quando si tratta di un sistema già previsto dal nuovo Patto europeo immigrazione e asilo che entrerà al più tardi in vigore nel 2026”.

Dunque nessuna resa dell’esecutivo anche di fronte al terzo no dei giudici al trattenimento dei migranti nel centro albanese di Gjader, con una decisione analoga per tutti e 43 e che rinvia alla Corte di giustizia europea il compito di diramare i dubbi sul fatto che un Paese possa qualificarsi come sicuro.