MELBOURNE – Michael Sukkar, il portavoce dell’opposizione federale all’NDIS, l’edilizia abitativa e i servizi sociali, si è autodefinito “sempre pessimista”, nell’intervista che ha concesso la settimana scorsa alla nostra testata, quando gli ho chiesto se fosse fiducioso in una vittoria della Coalizione – in vantaggio in tutti i sondaggi – alle prossime elezioni.
“Siamo ottimisti piuttosto che fiduciosi, perché vincere dai banchi dell’opposizione è difficile, soprattutto contro un governo al primo mandato – ha detto il rappresentante del seggio di Deakin (Victoria) -. Sotto la leadership di Peter Dutton, abbiamo fatto un’opposizione franca e di principio, spesso in dissenso con le posizioni del governo, ma capace anche di trovare intese su temi importanti come la riforma del National Disability Insurance Scheme (NDIS), o l’amministrazione controllata del sindacato militante degli edili CFMEU”.
Eletto la prima volta nel 2013, Sukkar, che è stato responsabile dell’Edilizia abitativa del governo Morrison, è il ministro alternativo dell’NDIS, e ha lavorato a stretto contatto con il ministro laburista Bill Shorten, che ha annunciato il suo ritiro dal Parlamento, il prossimo febbraio, per varare la riforma del sistema assicurativo per disabili: “Mi sono congratulato con Bill. Siamo stati avversari politici ma abbiamo lavorato bene assieme; abbiamo trovato punti d’incontro e Bill ha accolto molte nostre (della Coalizione, ndr) proposte, per risolvere i problemi dello schema, alcuni dei quali risalgono a quando è stato introdotto, proprio da Bill Shorten, quando era ministro nel governo Gillard. Quei problemi erano evidenti fin dalla creazione dello schema, quindi deve assumersene le responsabilità”.
L’esponente liberale di origine libanese (il padre, nato in Libano, è arrivato in Australia negli anni ’60), nell’intervista che ci ha concesso, ha toccato vari punti, quali la crisi degli alloggi, sottolineando che quando era ministro dell’Edilizia si costruivano oltre 200.000 case all’anno; ora se ne costruiscono solo 160.000 l’anno. “E quando si costruiscono meno case, l’ultima cosa che vuoi è un aumento esponenziale dell’immigrazione e degli studenti internazionali, ma nei primi due anni di governo Albanese sono arrivati un milione di nuovi immigrati e nello stesso periodo sono state costruite 265.000 case. A nostro avviso il numero d’immigrati e di studenti internazionali annuali dovrebbe corrispondere al numero di alloggi edificati”.
Affrontando il tema del carovita, Sukkar ha aggiunto che il governo ha alimentato l’inflazione con le tre manovre di bilancio presentate finora: “Tutti gli economisti sono concordi su due punti per contrastare il carovita: aumentare la produttività e ridurre la spesa. E cosa fa il governo? Inietta $315 miliardi in più nell’economia, alimentando l’inflazione e quindi mantenendo alti i tassi d’interesse. Ora un mutuo medio è aumentato di $2.000 al mese e di $24.000 l’anno”.
Passando ai programmi energetici Michael Sukkar ha ribadito che nel piano della Coalizione non è prevista solo energia da fonti nucleari, ma da molteplici fonti energetiche, per ridurre le bollette: carbone, gas, nucleare e rinnovabili”, liquidando le analisi degli scienziati del CSIRO, secondo cui l’opzione nucleare è la meno economica e con i tempi operativi più lunghi: “Sono gli stessi esperti che ci dicono da anni che con le rinnovabili si sarebbero alleggerite le nostre bollette. Non abbiamo mai avuto così tanta energia da fonti rinnovabili, eppure le nostre bollette energetiche sono alle stelle”.
Sul conflitto in Medio Oriente, la posizione di Sukkar è in linea con quella espressa dal leader della Coalizione: “Dopo quanto accaduto il 7 ottobre scorso con gli attacchi di Hamas in territorio israeliano, Tel Aviv non può negoziare con un gruppo terroristico. Posso dire che, come membro del Parlamento australiano, se un invasore straniero uccidesse 1.200 australiani, fare di tutto per garantire che ciò non potrebbe mai ripetersi”.
Con Sukkar che detiene, assieme al collega Tony Pasin, il record per il numero di espulsioni durante il Question Time parlamentare, ho chiesto al deputato se l’ambiente parlamentare è davvero così aggressivo e se la presenza di più deputati donna potrebbe renderlo più cooperativo.
“L’ambiente parlamentare è duro e impegnativo, perché lì si prendono decisioni cruciali per il Paese. Io lotto tutti i giorni per il mio elettorato e per il mio Paese, e ogni tanto perdo le staffe, ma è come in un incontro di calcio: si scende in campo e si gioca duro; poi si lascia il campo e ci si stringe la mano”.
L’ex ministro liberale Greg Hunt ha recentemente sollecitato la Coalizione a candidare più donne in seggi vincibili, ma Michael Sukkar ha categoricamente escluso l’introduzione di quote rosa nelle file liberali: “Mi auguro di no; non penso che le quote siano necessarie. Basta guardare alle preselezioni nel Victoria con Mary Aldridge, a Monash, Amelia Hamer a Kooyong e Katie Allen a Higgins, prima che il seggio venisse abolito, tutte donne in seggi vincibili, selezionate per le loro capacità, senza quote rosa”.