BUENOS AIRES – È tornato domenica 9 novembre, dopo un anno di assenza, l’appuntamento con Buenos Aires celebra las colectividades, inaugurato nel 2009. Manifestazioni dedicate alle diverse comunità migranti – sono 50 quelle registrate sulla piattaforma ufficiale della città – che hanno contribuito a plasmare la capitale e ancora oggi ne costituiscono il tessuto sociale.
Queste comunità e i loro rappresentanti, che ogni giorno lavorano per tenere vive le tradizioni e l’eredità dei loro antenti, si sono date appuntamento in Avenida de Mayo per una giornata di festa e di scambi culturali.
Si è trattato di un ritorno “in formato ridotto”: non più domeniche dedicate a singole nazionalità o regioni (come la Calabria), ma un solo appuntamento annuale che ha mescolato le diverse comunità. Quelle storiche, come Spagna e Italia a fare da protagoniste. E quelle più giovani, come la Nigeriana. E poi Brasile, Croazia, Armenia, Paraguay, Irlanda… Ognuna ha portato i suoi colori, musica, cucina, prodotti tipici.
Avenida de Mayo si è trasformata per tutta la sua lunghezza in un mercatino di prodotti tipici della gastronomia e dell’artigianato dei diversi Paesi: nel settore italiano non sono mancati i salumi (mortadella, luganega, salamini milanesi…), i formaggi (caciocavallo e scamorza) e le immancabili sfogliatelle napoletane.
In rappresentanza del mondo associativo, c’erano tre federazioni: Faia (Federazione associazioni italiane in Argentina), Feditalia (che raggruppa le associazioni della Provincia di Buenos Aires) e Fediba (Federazione delle associazioni della capitale).

Salumi, formaggi e altri prodotti in uno degli stand. (foto: F. Capelli)
“Le persone si fermano e chiedono informazioni soprattutto su com’è cambiata la legge sulla cittadinanza e come raccogliere i documenti per iniziare la richiesta”, dice Melanie Tejada di Faia.
Accanto a lei, nello stesso stand, c’è Vincenzo Sciglitano (“Nato a Reggio Calabria”, sottolinea orgoglioso) che rappresenta Fedital e sta promuovendo la “Crociera del ritorno” che dal 13 marzo, con una traversata di 21 giorni, ripercorrerà a ritroso le rotte dei migranti italiani e spagnoli, riportandoli con i loro figli e nipoti nella terra d’origine. Per informazioni, collegarsi alla pagina Instagram dell’iniziativa.
Nello stand di Fediba, Federico Rodríguez accoglie i curiosi, ma anche cittadini e aspiranti alla nazionalità che chiedono come ottenere il codice fiscale o se ci sono novità rispetto alla legge sulla cittadinanza.

Vincenzo Sciglitano di Feditalia e Melanie Tejada di Faia. (foto di F. Capelli)
In questa edizione della manifestazione, i palchi sono stati ben due. Sul principale, dal lato di Plaza de Mayo, si sono avvicendati – presentati dall’attore Gabriel Corrado – i gruppi di danze tipiche dei diversi Paesi: India, Bielorussia, Perù, Galizia… Per l’Italia ha partecipato, con la formazione al completo, il corpo di ballo Radici. Dopo due tarantelle scatenate, la coreografa e fondatrice Mariel Pitton Straface ha invitato i ballerini a scendere tra gli spettatori per invitarli a ballare, come in una vera festa di paese.
Sul palco collocato all’altro estremo della Avenida de Mayo, invece, si sono esibiti gruppi emergenti e giovanili di musica indie e stili artistici più contemporanei.
Ancora una volta la Città di Buenos Aires si posiziona come punto di riferimento per la promozione e protezione dei diritti umani, basandosi su valori come convivenza, dialogo, incontro, multiculturalità.