BUENOS AIRES - L’elezione di Papa Leone XIV ha scosso il panorama religioso e politico latinoamericano, soprattutto per il suo legame diretto con la regione. Con una madre di origine spagnola e una lunga carriera pastorale in America Latina, il nuovo rappresenta una figura che molti vedono come una sorta di proseguimento dell’opera di Francesco.
Sebbene gli inizi della sua carriera ecclesiastica si siano svolti principalmente in diocesi statunitensi, ha vissuto quarant’anni della sua vita in Perù, dove è stato vescovo di Chiclayo e presidente della Conferenza episcopale peruviana, prendendo la cittadinanza nel 2015. La sua prima destinazione fu Chulucanas, dove ha lavorato come cancelliere della Prelatura Territoriale tra il 1985 e il 1986.
Nelgi ultimi anni ha assunto un ruolo di primo piano nella Chiesa proprio grazie al sostegno di papa Francesco, che lo aveva nominato capo della Pontificia commissione per l’America Latina, un incarico centrale per scegliere e supervisionare i vescovi di tutto il mondo.
Tutto questo, unito al fatto che sia statunitense di nascita, fa sì molti vedano in Prevost una figura capace di costruire ponti con la prima potenza mondiale. Subito dopo l’annuncio della sua elezione, i principali leader politici latinoamericani hanno commentato la notizia sui social media, esprimendo sia entusiasmo che speranza.
L’elezione di Leone XIV ha emozionato i media di Lima. Il popolare quotidiano Trome ha titolato con entusiasmo: “Il nuovo Papa è peruviano”, sottolineando il legame profondo con il Paese, del quale ha la cittadinanza.
Anche la presidente Dina Boluarte ha festeggiato la notizia con un annuncio ufficiale. “Oggi celebriamo un evento storico per il Perù e il mondo. L’elezione del Cardineale Robert Francis Prevost, cittadino peruviano per propia decisione e nel cuore, come il nuovo papa Leone XIV” ha dichiarato la capo di Stato, sottolinendo come Prevost abbia scelto di essere peruviano e condividere "la fede, la cultura e i sogni di questa nazione.”
Anche la Conferenza episcopale del Perù ha celebrato la nomina di Prevost, ringraziandolo per le sue “parole commoventi” pronunciate – in spagnolo – durante il primo discorso in Vaticano.
La presidente del Messico, Claudia Sheinbaum, ha fatto le sue congratulazioni al Papa, ribadendo la sua “convergenza umanista a favore della pace e della prosperità del mondo”, mentre Santiago Peña, capo di stato del Paraguay, ha accolto con “immensa gioia” la notizia, auspicando che possa portare “speranza, dialogo e unità” per “costruire un mondo più umano” fondato su “valori cristiani”.
Il presidente colombiano Gustavo Petro ha espresso il desiderio che possa essere “il grande leader dei popoli migranti nel mondo”. E ha aggiunto: “Ci auguriamo che ci aiuti nella costruzione della grande forza dell’umanità che difenda la vita e sconfigga l’avidità (…) Sento speranza”.
Anche Daniel Noboa, presidente dell’Ecuador, ha espresso di provare “speranza nel cuore”, di fronte alla nomina di Prevost e gli ha augurato che “la sua parola unisca, consoli e guidi milioni di persone in tempi di incertezza”. Sentimenti condivisi anche dal presidente di Panama, José Raúl Mulino, che ha inviato al Pontefice i suoi “migliori auguri” affinché “il suo pontificato sia un faro di pace, unità e speranza per l’umanità”.
Anche il presidente del Guatemala, Bernardo Arévalo de León, ha augurato che “i suoi ideali di pace, unità e fraternità guidino sempre i suoi passi”, in questa nuova fase di “speranza e rinnovamento spirituale” per la Chiesa.
In Brasile, il governo di Lula Da Silva ha espresso fiducia nel fatto che il Santo Padre sarà “una guida per la giustizia sociale e un promotore della pace, della riduzione della povertà, della lotta contro la fame e di un mondo più umano”.
L’ex presidente Jair Bolsonaro, dal canto suo, ha auspicato che “questo nuovo tempo per la Chiesa sia fonte di unità, rinnovamento e fede”, con una missione centrata sulla “libertà religiosa e la difesa incrollabile della vita, della famiglia e dei valori cristiani”.
Dall’Argentina, Javier Milei ha pubblicato sui suoi social un’immagine generata con l’IA di un leone nelle vesti del Santo Padre, in segno di sostegno all’elezione, giocando sia sul nome scelto da Prevost, sia sul fatto che il presidente si autorappresenta in Rete con questo animale.
“In un momento come questo, desideriamo più che mai che la voce del Papa risuoni con forza nella difesa dei pilastri che hanno sorretto la civiltà (…) In tempi di confusione, frammentazione e sfide globali, la sua guida rappresenta una luce che orienta, un faro che guida e una testimonianza viva di fede, ragione e carità non solo per i cattolici, ma per il mondo intero”, si legge infine nel comunicato diffuso dalla presidenza argentina.