ROMA - Con l’approvazione del decreto Infrastrutture, il Consiglio dei ministri ha introdotto una serie di misure che toccano ambiti strategici per il Paese, e tra le novità principali c’è l’articolo 6, che fissa per legge la durata della stagione balneare, che d’ora in poi sarà uniforme su tutto il territorio nazionale: dalla terza settimana di maggio alla terza settimana di settembre.
Secondo quanto comunica il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, l’obiettivo è garantire omogeneità nei servizi essenziali offerti dagli stabilimenti, in particolare quelli relativi all’assistenza e al salvataggio dei bagnanti.
“Questa standardizzazione garantisce maggiore sicurezza per i bagnanti e chiarezza per gli operatori”, si legge in una nota del Mit.
Il testo prevede comunque una certa flessibilità, e gli enti locali potranno anticipare o posticipare di una settimana l’inizio o la fine della stagione, in base alle specifiche esigenze territoriali, purché si mantenga invariata la durata complessiva.
È inoltre consentita l’apertura degli stabilimenti al di fuori del periodo balneare, a patto che sia garantito il servizio di salvataggio, o, in assenza di questo, che le strutture siano utilizzate esclusivamente per fini elioterapici.
Il Mit sottolinea che questa apertura modulabile tiene conto delle diverse condizioni climatiche e delle peculiarità locali, “offrendo maggiore libertà operativa senza compromettere la sicurezza”.
Sempre nell’articolo 6, il decreto introduce anche disposizioni relative all’ordinamento portuale, con misure urgenti per stabilire criteri certi e stabili per l’adeguamento dei canoni concessori in base agli indici inflattivi.
Una scelta che, secondo il Ministero, punta a “garantire la continuità nella gestione amministrativa ed economica del sistema portuale nazionale, sostenendo al contempo gli investimenti e la competitività del settore”.