CANBERRA - La vicenda delle spese di viaggio dei parlamentari continua a creare imbarazzo politico a Canberra, con un secondo ministro che ha deciso di sottoporre volontariamente le proprie spese a una revisione indipendente.
La procuratrice generale Michelle Rowland ha annunciato di aver chiesto all’Independent Parliamentary Expenses Authority (IPEA) di esaminare un viaggio fatto con la famiglia nel Western Australia del costo di 21.685 dollari, effettuato nel 2023.
La decisione viene presa mentre Anthony Albanese ha confermato di aver richiesto un parere ufficiale all’IPEA sull’intero sistema delle spese, dopo settimane di critiche pubbliche legate all’uso delle indennità di viaggio per i familiari. Secondo i dati più recenti, nel solo esercizio finanziario 2024-25 i contribuenti hanno coperto oltre 1,1 milioni di dollari in spese di questo tipo.
Rowland diventa così il secondo ministro federale a rivolgersi all’organismo di controllo. In precedenza, il ministro delle Comunicazioni Anika Wells aveva chiesto un audit dopo che era emerso l’utilizzo di oltre 100mila dollari per un viaggio a New York, 4mila dollari per far volare il marito a eventi sportivi e circa 3mila dollari per una vacanza sulla neve con la famiglia. In entrambi i casi non vi è alcuna accusa di uso improprio delle indennità, che rientrano formalmente nelle regole parlamentari.
Il governo ha difeso l’esistenza del cosiddetto family reunion allowance, che consente ai parlamentari di far raggiungere i propri familiari quando sono lontani da casa per impegni ufficiali. Tuttavia, la spesa è finita sotto la lente dell’opinione pubblica perché, pur essendo legittima, viene percepita come distante dalle difficoltà economiche affrontate da molti cittadini.
Albanese ha spiegato di aver chiesto all’IPEA un parere proprio per evitare che siano i politici a giudicare se stessi. “È importante che non siamo noi a decidere le regole per conto nostro - ha detto -. Ho chiesto all’autorità indipendente di fornirci indicazioni e le seguiremo”.
Il primo ministro non ha precisato quando sia stata presentata formalmente la richiesta, limitandosi a dire che l’iniziativa è stata annunciata pubblicamente. I dati mostrano che lo stesso Albanese ha speso poco più di 30mila dollari in viaggi familiari nell’ultimo anno finanziario, mentre il ministro del Commercio e Turismo Don Farrell risulta il parlamentare con la cifra spesa più alta, pari a circa 46mila dollari.
La vicenda riapre il dibattito sulla necessità di rivedere le regole, non tanto per la loro legittimità formale quanto per la loro coerenza con le aspettative dell’opinione pubblica.