BRISBANE - La Grande barriera corallina australiana soffre molto, moltissimo. In 25 anni la metà dei coralli è scomparsa. Il declino tocca tutte le specie. A soffrire di più per le temperature record i coralli ramificati e i cosiddetti coralli tavola, chiamati così per la forma schiacciata.

Lo indica la ricerca pubblicata sulla rivista Proceedings of the Royal Society B e coordinata da Andy Dietzel, dell’australiano ARC Centre of Excellence for Coral Reef Studies (CoralCoE).

Il nuovo studio scientifico evidenzia che la capacità di recupero della Barriera è compromessa rispetto al passato, perché ci sono meno piccoli e anche meno adulti di grandi dimensioni. I ricercatori avvertono che il cambiamento climatico sta stravolgendo in modo irreversibile l’ecosistema sottomarino con conseguenze sull’abbondanza di pesci e sui volumi di pescato. “Abbiamo misurato i cambiamenti nelle dimensioni delle colonie perché sono importanti per comprendere la demografia e la capacità dei coralli di riprodursi”, ha detto Dietzel.

I ricercatori hanno valutato le comunità di coralli e le dimensioni delle loro colonie lungo la Grande barriera corallina tra il 1995 e il 2017. “Abbiamo scoperto che il numero di coralli piccoli, medi e grandi sulla Grande barriera corallina è diminuito di oltre il 50% dagli anni ‘90”, ha rilevato uno degli autori, Terry Hughes, del centro CoralCoE.

Secondo Dietzel, “una popolazione di coralli vivace è composta da milioni di coralli piccoli e da molti grandi, le cosiddette ‘mamme’, che producono la maggior parte delle larve”.

“I risultati mostrano” – ha aggiunto – che la capacità di recupero della Grande barriera corallina, cioè la sua resilienza, è compromessa rispetto al passato, perché ci sono meno piccoli e anche meno adulti di grandi dimensioni”.

Al di là dell’inestimabile valore naturalistico, si stima che l’insieme corallino generi annualmente oltre sette miliardi di dollari al settore turistico australiano.