LIEGI (BELGIO) - Dopo aver dominato il Tour de France, l’onda lunga della Slovenia si abbatte anche sulla Liegi-Bastogne-Liegi, la decana delle classiche del Nord di complessivi 257 chilometri andata in scena domenica, e non come di consueto in primavera, a causa dell’emergenza sanitaria legata alla pandemia di Covid-19.
Stavolta, pero’, a fare festa e’ Primoz Roglic, che si prende una rivincita rispetto all’esito finale dell’ultima Grande Boucle, allorche’ Tadej Pogacar (Uae Team Emirates) gli strappo’ la maglia gialla nella crono decisiva.
Roglic primo in una volata a cinque, Pogacar terzo e in mezzo, nella piazza d’onore, lo svizzero Marc Hirschi (Sunweb), che in settimana si era imposto di potenza sul Muro di Huy alla Freccia Vallone.
Quarto un altro sloveno, Matej Mohoric (Bahrain-McLaren), quinto il francese e campione del mondo su strada Julian Alaphilippe (Deceuninck-Quickstep), che vive una domenica quantomeno singolare.
Tra i pochi italiani in gara, il migliore e’ Alessandro De Marchi (CCC Team), 31esimo.
Il vero protagonista, stavolta in negativo, e’ Alaphilippe, che resta anche vittima di una caduta, fortunatamente senza conseguenze, a 81 chilometri dalla conclusione.
I primi cinque dell’ordine d’arrivo si avvantaggiano sulla Cote de la Roche aux Faucons per giocarsi la Doyenne numero 106 allo sprint: Alaphilippe esce dalla sua traiettoria e ostacola Hirschi e Pogacar, impedendo loro, di fatto, di giocarsi le proprie carte.
Non solo: convinto di aver vinto, alza le braccia al cielo ma si fa infilare, proprio sulla linea bianca, da Pogacar, che subentra nell’albo d’oro al danese Jakob Fuglsang, assente perche’ impegnato sulle strade del Giro d’Italia.
La scorrettezza di Alaphilippe non passa inosservata e l’iridato di Imola viene declassato al quinto posto.
“E’ semplicemente incredibile - le parole a caldo di Roglic - Non ho mai smesso di crederci, ho spinto fino alla fine e negli ultimi metri sono riuscito a farcela. Vincere una classica monumento era nella mia lista dei desideri, sono davvero felice”.
“E’ stata una buona giornata, avevo una buona gamba - sottolinea invece Hirschi, bronzo mondiale a Imola - Alaphilippe? Si’, mi ha toccato, ma sono cose che nel ciclismo possono succedere”. Il rancore non e’ il sentimento dei campioni.