BRISBANE - La Commissione per la Riforma del Diritto del Queensland (QLRC) sta esaminando la legittimità della cosiddetta “difesa della disciplina domestica”, al momento prevista dal codice penale. In un documento di consultazione pubblicato all’inizio dell’anno, la QLRC ha proposto l’abrogazione totale o una revisione radicale di tale norma.
Ieri, interpellato in merito, Crisafulli ha escluso modifiche legislative: “Lo Stato ha leggi sull’aggressione per impedire che le persone vengano maltrattate. Ma sia chiaro: il governo statale non dirà ai genitori come fornire disciplina, struttura e sostegno ai propri figli”.
Secondo la QLRC, la difesa attuale permette ai genitori di usare forza “ragionevole” in base al contesto e può costituire una difesa legale completa anche per reati gravi come lesioni personali o soffocamento. La misura, pur presente in tutte le giurisdizioni australiane, solleva interrogativi sui diritti dei bambini a essere protetti da ogni forma di violenza.
La professoressa associata Divna Haslam, della Queensland University, ha redatto una proposta firmata da organizzazioni come Bravehearts e Triple P, chiedendo l’abolizione della norma e una campagna educativa sul danno arrecato dalle punizioni fisica.
“C’è un ampio corpo di ricerche che mostra come la punizione corporale sia dannosa, inefficace e lesiva dei diritti dei bambini,” ha dichiarato Haslam.
Il leader dell’opposizione, Steven Miles, padre di tre figli, ha criticato Crisafulli definendolo un ipocrita, portando a sostegno della sua definizione la sospensione delle terapie ormonali per minori (affermazione transgender) come una contraddizione nelle sue posizioni sul ruolo genitoriale.