VIENNA - Sembra essere tramontato, almeno per ora, il sogno di Herbert Kickl di diventare “Volkskanzler” (il cancelliere del popolo). Dopo oltre cinque settimane di trattative con i popolari (OeVP), il leader del Partito della Libertà (FPoe) ha alzato bandiera bianca. I negoziati della possibile coalizione Blau-Schwarz (blu-nero) sono falliti, quando Kickl ha rimesso l’incarico di formare il governo, conferitogli il 6 gennaio dal presidente federale Alexander Van der Bellen.
A questo punto, l’Austria potrebbe presto tornare alle urne. Secondo i sondaggi, il Partito della Libertà uscirà rafforzato dal voto, mentre i popolari sono in caduta libera. Non è detto, dunque, che Kickl debba accantonare per sempre l’aspirazione a diventare “cancelliere del popolo”.
Sicuramente un momento delicato per l’Austria, l’epilogo della crisi arriva dopo mesi complicati per la politica austriaca, ovvero dal 29 settembre dello scorso anno, quando l’FPoe era arrivato primo alle elezioni politiche. Elezioni che l’FPoe ha, quindi, vinto in parlamento con il 28,8% dei voti, seguito dai popolari dell’OeVP (26,3%), i socialdemocratici dell’SPOe (21,1%) e i liberali di Neos (9,1%).
Il presidente federale austriaco Alexander van der Bellen ha annunciato che nei prossimi giorni avvierà colloqui con i leader dei partiti, per valutare pro e contro di quattro possibili opzioni per superare l’impasse nella formazione di un nuovo governo. “Il mio compito è garantire che il Paese abbia un governo capace di agire”, ha detto Van der Bellen, dopo che il leader della FPOe, Herbert Kickl, ha rimesso l’incarico di formare un esecutivo coalizione con i popolari dell’OeVP.
“La prima opzione è che il Consiglio nazionale (la Camera bassa del parlamento austriaco, ndr) decida di indire nuove elezioni, la seconda sarebbe un governo di minoranza con il sostegno del Parlamento, la terza un governo tecnico, la quarta che si possa trovare una maggioranza”, ha spiegato il presidente parlando al Paese.