CÓRDOBA - Il caso del doppio femminicidio di Córdoba, che ha sconvolto l’Argentina, è al centro di una nuova svolta giudiziaria.
Pablo Laurta, fondatore del controverso movimento “Varones Unidos” e principale sospettato dell’uccisione della sua ex compagna Luna Giardina (26 anni), e della madre di lei, Mariel Zamudio (54), è ora coinvolto in un secondo procedimento penale per l’omicidio del tassista Martín Sebastián Palacio, scomparso a Entre Ríos la scorsa settimana.
Laurta, accusato inoltre di aver sequestrato il figlio di cinque anni avuto con Giardina, è stato trasferito mercoledì da Gualeguaychú alla città di Concordia per essere interrogato sul delitto del tassista. Durante il trasferimento, l’uomo ha rotto per la prima volta il silenzio davanti ai giornalisti, pronunciando una sola frase: “Tutto è stato per giustizia”.
Le sue parole, dette mentre veniva scortato da agenti di polizia, hanno generato una forte reazione nell’opinione pubblica e tra i familiari delle vittime.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Laurta avrebbe raggiunto la casa di Giardina a Villa Rivera Indarte l’8 ottobre con l’intenzione di portare via il figlio di cinque anni avuto con la donna, nonostante le numerose denunce precedenti per molestie e minacce presentate contro di lui dall’ex compagna.
Giardina e la madre sono state uccise a colpi di arma da fuoco. Subito dopo, l’uomo è fuggito con il bambino ed è stata attivata immediatamente l’Allerta Sofía, un protocollo che si applica in caso sottrazione di minori, estendendo la ricerca del fuggitivo a livello nazionale.
Domenica scorsa, in un’operazione congiunta delle polizie di Córdoba e Entre Ríos, il bambino è stato ritrovato in buone condizioni e Laurta è stato arrestato in un hotel.
Durante la perquisizione, gli agenti hanno rinvenuto un’arma da fuoco, diversi telefoni cellulari, una somma consistente di denaro e la billetera appartenente al remisero Martín Sebastián Palacio, un tassista che risultava scomparso da giorni.
La coincidenza ha portato la giustizia di Entre Ríos ad aprire un nuovo fronte investigativo. Laurta è stato indagato per l’omicidio di Palacio, il cui corpo, ritrovato nella zona in cui entrambi erano stati visti insieme per l’ultima volta, coincide al 99% con il profilo del tassista. L’identificazione ufficiale è ancora in corso, ma per gli inquirenti il collegamento tra i due casi è ormai evidente.
Mercoledì, Laurta si è presentato ai tribunali di Concordia accompagnato dal suo difensore d’ufficio, ma ha scelto di non rilasciare dichiarazioni. La giudice di Garanzie ha fissato un’udienza per decidere la sua custodia cautelare e autorizzare il trasferimento a Córdoba, dove dovrà essere interrogato anche per il duplice femminicidio.
Prima della deposizione, l’imputato è stato sottoposto a una perizia psichiatrica e a un controllo medico obbligatorio, come previsto dalla legge per i reati punibili con più di dieci anni di carcere. A Córdoba sarà nuovamente esaminato secondo l’articolo 34 del Codice Penale argentino, per stabilire se possieda piena capacità mentale e consapevolezza dei propri atti.
Intanto, familiari e vicini delle vittime hanno identificato Laurta come il responsabile diretto del duplice omicidio. Hanno raccontato ai media che l’uomo era stato più volte visto aggirarsi nei pressi della casa di Giardina, alimentando la paura di un atto violento che purtroppo si è concretizzato.