BERLINO – Chi l’ha detto che per gustare un po’ d’Italia occorra farsi mandare il fantomatico “pacco da giù”? Quello che le mamme e le nonne riempiono con sottoli, pacchi di pasta, conserve, dolciumi e qualche pezzo di Parmigiano.

A Berlino, chi desidera ritrovare i sapori di casa, o stupire in cucina realizzando qualche piatto italiano, può recarsi a Centro Italia, il più grande supermercato italiano della capitale tedesca. 

Centro Italia non nasce da un grande piano strategic,o né da un’intuizione improvvisa, ma da un percorso lungo, fatto di piccoli passi, scelte pragmatiche e occasioni colte al momento giusto.

A raccontarci la sua storia è Patrick Groth, attuale titolare dell’azienda, nonché figlio di Klaus Groth, un imprenditore tedesco che, negli anni ‘60, avviò un’attività di importazione alimentare.

“Mia madre è bulgara, per cui mio padre aveva dei contatti in Bulgaria e iniziò a importare alcuni prodotti come conserve e marmellate, con cui riforniva delle catene di supermercati e altri clienti – spiega Patrick Groth –. Poi iniziò a importare anche il vino, insieme ad altri prodotti dalla Romania, dalla Germania Est e, infine, quelli italiani. Ricordo che uno dei primi prodotti che iniziò a importare erano i succhi in bottiglia”. 

Era l’inizio degli anni Settanta: Berlino viveva un momento di grande crescita per la ristorazione italiana. I ristoranti spuntavano ovunque, e il signor Klaus capì che c’era spazio per chi poteva rifornirli con prodotti di qualità. Così iniziò a lavorare come grossista per la ristorazione, e con il tempo ampliò la sua offerta. Non era ancora un progetto strutturato, ma un’evoluzione naturale: a ogni nuova richiesta si cercava una soluzione, si testava, si capiva cosa funziona. 

Così, negli anni ‘80, al commercio all’ingrosso si affiancò la vendita al dettaglio: piccoli negozi, soprattutto enoteche, che vendevano vino e qualche prodotto alimentare anche ai privati. Un cambiamento graduale che portò, nel 1999, a un passaggio cruciale: uno di questi negozi si trasformò in un vero e proprio Cash&Carry, con un flusso di clienti talmente elevato da richiedere un nuovo spazio. Così, l’attività si spostò in un’ex fabbrica di saponi e creme, cinque volte più grande.

E fu a quel punto che entrò in gioco Patrick Groth, perché il negozio era troppo grande per essere gestito da una sola persona. Nasce così Centro Italia, non come un’idea rivoluzionaria, ma come la conseguenza naturale di un percorso. 

Da allora, tante cose sono cambiate. Se all’inizio la clientela era quasi esclusivamente composta da ristoratori, oggi la situazione si è ribaltata: il 95% degli acquirenti sono privati, italiani che cercano un “pezzetto di casa” e berlinesi sempre più attenti alla qualità del cibo. Anche la selezione dei prodotti è cresciuta: “Quando mio padre ha iniziato come grossista, la scelta di prodotti era abbastanza limitata: avevamo circa trecento referenze – spiega Patrick Groth –. Oggi ne abbiamo oltre cinquemila, tra grandi marchi e piccoli produttori scelti con cura. Nella selezione dei nostri prodotti, un criterio fondamentale è la qualità”. 


Il banco salumeria. (Foto: Centro Italia)

Nel frattempo, il negozio ha continuato a adattarsi. La salumeria e il bar, inizialmente pensati come semplici servizi aggiuntivi, sono diventati parte integrante dell’esperienza. Oggi il bar è un bistrò, con un cuoco che prepara piatti italiani tradizionali con ingredienti freschi, un menù che cambia quasi ogni giorno e clienti abituali che tornano per un piatto di pasta o un panino ben fatto. 

Attualmente, Centro Italia conta tre punti vendita e un e-commerce che spedisce in tutta la Germania. È cresciuto, si è trasformato, ma non ha mai perso il legame con l’idea di partenza: offrire prodotti di qualità, selezionati con attenzione e acquistati direttamente dai produttori quando possibile. E se il pubblico berlinese è cambiato, diventando più esigente e attento a ciò che mangia, in parte è anche grazie a luoghi come questo, che hanno reso più accessibile un certo tipo di cultura alimentare. 

“Anche il nostro cliente è cambiato negli anni, lasciando spazio a un consumatore più attento e consapevole. Ciò lo si deve in gran parte al flusso migratorio, che ha inevitabilmente influenzato le abitudini dei berlinesi. Il berlinese di un tempo non era così attento alla qualità dei prodotti con cui si alimentava, mentre le tante persone che arrivavano da fuori avevano, magari, abitudini diverse ed erano molto più esigenti”, conclude Patrick Groth. 

L’area ristoro. (Foto: Centro Italia)

Per offrire un’esperienza ancora più autentica, Patrick Groth ha persino imparato l’italiano, così da poter interagire direttamente con i clienti e trasmettere loro non solo il gusto, ma anche lo spirito della tradizione italiana.