NEW YORK - Un’inchiesta delle Nazioni Unite ha concluso che Israele ha compiuto atti “genocidi” a Gaza attraverso attacchi “sistematici” alla salute riproduttiva. La Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite ha affermato che Israele ha “intenzionalmente attaccato e distrutto” il principale centro di fertilità del territorio palestinese e ha simultaneamente imposto un assedio e bloccato gli aiuti, compresi i farmaci per garantire gravidanze, parti e cure neonatali sicure.
La commissione ha scoperto che le autorità israeliane “hanno distrutto in parte la capacità riproduttiva dei palestinesi di Gaza come gruppo attraverso la distruzione sistematica dell’assistenza sanitaria sessuale e riproduttiva”, ha affermato l’Onu secondo cui questo equivaleva a “due categorie di atti genocidi”.
La convenzione delle Nazioni Unite sul genocidio definisce tale crimine come atti commessi con l’intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso. Delle sue cinque categorie, l’inchiesta ha affermato che le due che implicavano Israele stavano “deliberatamente infliggendo al gruppo condizioni di vita calcolate per provocarne la distruzione fisica” e “imponendo misure volte a impedire le nascite all’interno del gruppo”.
Queste violazioni, ha affermato il presidente della commissione Navi Pillay in una dichiarazione, non hanno solo causato “gravi danni fisici e mentali immediati e sofferenze a donne e ragazze, ma anche effetti irreversibili a lungo termine sulla salute mentale e sulle prospettive riproduttive e di fertilità dei palestinesi come gruppo”. La Commissione internazionale indipendente d’inchiesta, composta da tre persone, è stata istituita dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite nel maggio 2021 per indagare sulle presunte violazioni del diritto internazionale in Israele e nei territori palestinesi. Pillay, ex capo dei diritti dell’Onu, è stato giudice presso la Corte penale internazionale e ha presieduto il Tribunale penale internazionale per il Ruanda.
Israele respinge come “categoricamente infondate” le accuse rivolte da un’inchiesta dell’Onu pubblicata oggi, di aver “parzialmente distrutto le strutture sanitarie riproduttive” nella Striscia di Gaza, commettendo così “atti di genocidio”. Lo si legge in una nota del governo dello Stato ebraico. Israele ha più volte accusato la commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite presieduta da Navi Pillay di promuovere un “programma politico predeterminato e di parte (...) che tenta spudoratamente di incriminare le Forze di difesa israeliane”.
Sono “affermazioni false e assurde”, ha dichiarato il premier israeliano, Benjamin Netanyahu. “Il circolo anti-israeliano noto come il Consiglio Onu per i diritti umani ha scelto ancora una volta di attaccare lo Stato di Israele con accuse false, tra cui assurde affermazioni sulla distruzione di strutture per la salute sessuale e riproduttiva a Gaza”, si legge in una nota diffusa dall’ufficio di Netanyahu.
Il premier israeliano ha definito il Consiglio “un organo antisemita, marcio, sostenitore dei terroristi e irrilevante”. Netanyahu ha poi aggiunto che, “invece di concentrarsi sui crimini di guerra e contro l’umanità commessi dall’organizzazione terrorista Hamas nel peggior massacro commesso contro il popolo ebraico dall’Olocausto, l’Onu sta scegliendo ancora una volta di attaccare Israele con false accuse, tra cui accuse infondate di violenza sessuale”.
Il ministero degli Esteri di Tel Aviv, in un messaggio su X, ha parlato invece di “uno dei peggiori casi di calunnie del sangue che il mondo abbia mai visto, e ne ha visti tanti”. Con il termine “calunnie del sangue”, la cui accezione è stata poi estesa in epoca contemporanea, ci si riferisce alle accuse rivolte nei secoli scorsi agli ebrei di utilizzare sangue di vittime cristiane, spesso bambini, per i loro rituali religiosi.
Il rapporto Onu, secondo il ministero, “accusa le vittime dei crimini commessi contro di loro. Hamas è l’organizzazione che ha commesso orrendi crimini sessuali contro gli israeliani. È davvero un documento disgustoso che solo un’organizzazione antisemita come l’Onu poteva produrre”.
Il portavoce di Hamas, Hazem Qassem, ha affermato che il rapporto della commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite dimostra che Israele ha commesso un “genocidio” nel territorio palestinese dopo l’attacco del 7 ottobre. Qassem ha sottolineato come “il rapporto sugli atti di genocidio contro il popolo palestinese conferma quanto accaduto sul campo: genocidio e violazione di tutti i principi umanitari e legali”.