TORINO - “Una gara completa”, così Thiago Motta ha presentato in conferenza stampa all’Allianz di Torino la sfida della terza giornata di Champions League in programma domani alle 21 tra Juventus e Stoccarda. I tedeschi sono “una squadra che gioca bene quando l’avversario gli dà la possibilità di avere la palla - ha aggiunto l’allenatore juventino - . Costruisce con una linea a cinque. È una squadra che mi piace per il mio modo di vedere il calcio. Sarà una bella partita e dobbiamo utilizzare bene il possesso contro una squadra che è molto completa”.

Parlando ancora dello Stoccarda, ha poi spiegato: “Giocano collettivamente molto bene. Riescono a portare tanti uomini in attacco, soprattutto i terzini, e questo può causarci dei problemi. Difensivamente fanno molto bene la prima pressione. Sanno sempre cosa fare in campo. Dobbiamo competere con loro per avere il possesso del gioco e poi portare il risultato dalla nostra parte”.

Tornando alla rimonta di Lipsia al turno precedente, Motta ha aggiunto: “Ho vissuto un momento bellissimo. Nelle difficoltà abbiamo lottato insieme, anche in panchina ho visto un’energia positiva. Siamo venuti fuori dalla difficoltà. Una vittoria meritata”.

L’allenatore ha parlato di squadra che deve migliorare “in tutto” e di avere giocatori “forti. Noi andiamo tutti nella stessa direzione, sapendo che i nostri obiettivi personali possiamo raggiungerli come squadra. Sappiamo cosa vogliamo e abbiamo un grande atteggiamento”.

Nessun problema sul fatto che Yildiz nelle ultime quattro gare abbia tirato zero volte in porta: “Io sono contentissimo del lavoro che fa Kenan - ha risposto Thiago Motta -. È un ragazzo che mette la sua qualità a servizio della squadra. Possiamo tutti fare meglio, io per primo, ma sono molto contento di quello che fa. Non facciamo caso al fatto che è un ragazzo del 2005. Sono contento di tutto: di come si allena, di come affronta le partite. Fa parte di un gruppo che funziona e del quale sono soddisfatto”.

Quando gli è stato chiesto se Danilo possa giocare domani, l’allenatore italiano-brasiliano ha detto che “tutti possono essere titolari” e ha anche risposto “sì” quando gli è stato domandato se Cambiaso possa essere ancora capitano.

Il rientrante McKennie potrebbe essere della partita e non si guarda al successivo impegno con l’Inter: “Lui è concentrato solo per domani. Conta solo la prossima partita e poi vedremo per l’Inter”.

Infine, “Zero differenza (tra campionato e Champions, ndr). Dobbiamo essere pronti a fare una grande prestazione. Ogni partita è diversa e noi dobbiamo dare il massimo per avere più probabilità di vincere”.

Con Motta era presente in conferenza il portiere Mattia Perin che domani sarà titolare vista la squalifica di Di Gregorio: “C’è tanto entusiasmo - ha raccontato -. Stiamo sviluppando questa capacità di non farci suggestionare da quello che ci accade intorno e questo è quello che fa aumentare la voglia e la bellezza di stare insieme. C’è voglia di stare insieme e c’è passione. Stiamo costruendo qualcosa di nuovo e io cerco di portare entusiasmo ed esperienza al gruppo”.

Su dove possa arrivare questa squadra “lo scopriremo solo vivendo - ha risposto Perin -. Ma ci piace stare nel presente, la nostra concentrazione è allo Stoccarda. Sarà una partita difficile. Loro hanno la nostra stessa filosofia e sarà un passo importante per il nostro percorso. Sto parlando con la società del rinnovo, c’è la voglia di proseguire insieme da ambo le parti. Nei prossimi giorni ci saranno delle novità”.

Altra sfida contro una squadra tedesca dopo quella con il Lipsia: “Quella vittoria ha alzato lo standard su dove possiamo arrivare. Ci ha dato maggiore consapevolezza”. Sul gioco della Juve, Perin ha spiegato: “Bisogna attaccare e difendere. Noi stiamo cercando un atteggiamento da portare poi in campo. Stiamo cercando di costruire una cosa nuova e il mister ci sta aiutando ad abbreviare i tempi di costruzione di questa filosofia”.

La Juve ha un’ottima fase difensiva e per Perin il motivo è che “Deve esserci partecipazione da parte di tutti. Il segreto è che i primi difensori sono gli attaccanti. È una questione di atteggiamento. Quando tutti combattono per non prendere gol è una grande forza. Io mi sento super protetto, soprattutto dalla qualità dei miei compagni, non solo quelli che giocano ma tutto il gruppo”.