SYDNEY - La maggioranza degli australiani mantiene una visione negativa nei confronti dell’amministrazione Trump, ma allo stesso tempo considera l’alleanza con gli Stati Uniti indispensabile. È quanto emerge da un nuovo sondaggio condotto per lo United States Studies Centre (USSC), ospitato dalla University of Sydney, che fotografa un’opinione pubblica divisa tra diffidenza e pragmatismo mentre il primo ministro si prepara a incontrare Donald Trump a Washington la prossima settimana.
Solo il 16% degli intervistati ritiene che il secondo mandato di Trump sia “positivo per l’Australia”, mentre il 73% esprime preoccupazione per il futuro della democrazia americana. Tuttavia, appena il 17% pensa che Canberra debba porre fine all’alleanza con gli Stati Uniti, in netto calo rispetto al 37% registrato nel 2023, quando molti ritenevano che un ritorno di Trump alla Casa Bianca avrebbe reso insostenibile il rapporto.
Secondo il sondaggio, il 47% degli australiani crede che il Paese abbia oggi bisogno dell’alleanza “più che mai”, contro il 21% che la giudica superata e il 26% che resta neutrale. Per gli analisti dell’USSC, i dati mostrano che gran parte della popolazione considera gli Stati Uniti un partner strategico imprescindibile in un contesto regionale sempre più incerto.
Nonostante ciò, crescono i timori per il deterioramento democratico e l’instabilità politica interna agli USA: l’82% degli intervistati teme un aumento della violenza politica, e quasi la metà si dice “molto preoccupata”.
Anche la percezione dell’azione americana in Asia è in gran parte negativa: solo il 24% giudica l’amministrazione Trump “utile” per la stabilità della regione, mentre il 33% la considera “dannosa”.
Sul fronte AUKUS, l’ambizioso progetto per la costruzione di sommergibili a propulsione nucleare insieme a Stati Uniti e Regno Unito, le opinioni restano miste. Solo il 17% degli australiani vorrebbe cancellarlo, ma il 40% ritiene probabile che Trump possa farlo naufragare, mentre solo il 16% confida che manterrà l’impegno preso dalla precedente amministrazione.
Il sondaggio mostra anche una richiesta di maggiore trasparenza: solo il 27% ritiene che il governo abbia spiegato adeguatamente le ragioni strategiche e i costi dell’accordo AUKUS.
Gli analisti sottolineano che l’Australia, pur esercitando una crescente autonomia diplomatica nella regione indo-pacifica, continua a percepire il legame con Washington come la colonna portante della propria sicurezza nazionale.